Questione antenne: Martina deve dotarsi di un Piano delle antenne e serve massima attenzione per i casi recenti. Di seguito nota della consigliera Valentina Lenoci:
Anche in queste giornate dedicate al riposo, è doveroso occuparci di alcune questioni importanti che ci preoccupano.
In particolare, i recenti procedimenti avviati, da alcuni operatori privati per l’installazione di stazioni radio base per telefonia mobile in alcune zone del territorio comunale.
Premessa: la legge nazionale ed europea attribuisce a queste infrastrutture rilevanza primaria e strategica e tutta una serie di servizi che sfruttiamo quotidianamente già richiedono la necessità di avere una buona copertura di segnale. Sono quindi fondamentali, ma il loro impatto elettromagnetico non deve costituire, nemmeno lontanamente, un rischio per la salute e il loro impatto sul paesaggio deve essere il più limitato possibile.
La Politica, nel rispetto della normativa vigente, deve mediare ponendo in essere tutti gli strumenti per salvaguardare la salute dei cittadini e tutelare il paesaggio.
Dopo l’installazione di una antenna in via Ostuni, in ordine alla quale è mancato il confronto e anche la mera informazione nei termini congrui dei cittadini così come dei consiglieri comunali e su cui è necessario mantenere alta l’attenzione, nei giorni scorsi ha destato grande preoccupazione la notizia di una imminente seconda installazione su via Mercadante, a ridosso di uno dei punti più noti del nostro centro storico “la Lama”.
I residenti si sono costituiti in un comitato spontaneo e hanno espresso preoccupazione all’Amministrazione comunale e agli uffici coinvolti nel procedimento, in una nota inviata per conoscenza anche ai consiglieri comunali.
A questo fine nei giorni scorsi assieme all’Assessore Ruggieri ho incontrato il dirigente del SUAP, ufficio comunale che si occupa di raccogliere i pareri dei vari enti sul procedimento ed emettere il provvedimento autorizzatorio.
Alla luce di questo ritengo doveroso aggiornare i cittadini.
In particolare, per quanto concerne questa installazione di via Mercadante, nei giorni scorsi l’ufficio ha notificato alla società in questione un preavviso di rigetto, ai sensi dell’art. 10 bis della L 241/90.
Nei prossimi 10 giorni, dunque, la società privata potrà presentare delle osservazioni che l’ufficio dovrà accogliere o rigettare pronunciandosi definitivamente.
Sulla questione, inoltre, è intervenuta anche la Soprintendenza, sebbene non formalmente coinvolta nel procedimento, sottolineando come tale intervento, se autorizzato impatterebbe sul panorama e sarebbe in contrasto con le norme paesaggistiche del PPTR.
Seguirò con la massima attenzione tutti i passaggi, e auspico che l’ufficio confermi il provvedimento di rigetto, salvando lo splendido e antico scorcio della Lama, luogo simbolo di “Martina vecchia “
Ma non basta.
C’è da sottolineare che quanto si è verificato per le installazioni già poste (via Ostuni) o il cui iter è in corso e che riguardano diversi punti del territorio il Comune ha gestito queste vicende nella condizione di chi prova a prendere un treno in corsa. Sarebbe stato auspicabile, infatti, da parte del Segretario generale in primis un maggiore coordinamento dei diversi uffici comunali.
L’Amministrazione, anche quando opera applicando la legge, non deve mai trascurare la sua funzione di essere a servizio dei cittadini, solo così avrà svolto a pieno la funzione che le è propria. Del pari non può trascurarsi che, sebbene il Comune avesse adottato nel 2019 un regolamento in materia, adeguato alla normativa allora vigente, è pesata sulla vicenda la mancanza di un Piano comunale per l’installazione delle antenne, la cui redazione era stata affidata sempre prima del 2020 ad un professionista della materia sotto la regia dell’Assessorato all’edilizia, ma l’iter non è mai stato portato a termine.
L’adozione del Piano delle antenne, quindi, è necessario per garantire al Comune la regia del territorio e fornire agli operatori privati uno strumento chiaro di lettura andando ad individuare le aree idonee all’installazione degli impianti.
Aggiungo che il Piano delle antenne individua anche le aeree non ritenute idonee, in funzione delle caratteristiche storiche, architettoniche e paesaggistiche della Città, rimettendo alla fase progettuale, che deve essere seguita passo passo dal Comune, il conseguimento del massimo livello di compatibilità e di armonizzazione con lo specifico contesto urbano e extraurbano (mediante opportuno studio della forma, dimensione, materiali, colore e collocazione specifica dell’installazione per minimizzarne l’intrusione visiva).
L’esigenza di uno strumento pianificatorio è divenuta oggi più che mai pressante anche alla luce dell‘innalzamento dei limiti per i campi elettromagnetici permessi dopo l’entrata in vigore della legge 214/2023. Circostanza a cui molti Sindaci in Italia si sono già opposti attraverso provvedimenti puntuali.
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