Alberobello: al via la V edizione dell’Unesco in Jazz Festival. Si apre con il contrabbassista Rosario Bonaccorso

Tutto pronto per la quinta edizione dell’Unesco in Jazz Festival in programma sino al 30 aprile ad Alberobello. Questa sera, alle 21, sul palco del Cinema Teatro dei Trulli, è in programma il primo dei due eventi in cartellone: protagonista un musicista riconosciuto come uno dei più grandi contrabbassisti italiani, Rosario Bonaccorso, che presenterà il suo nuovo lavoro discografico «A Beautiful Story», accompagnato da altri talenti del jazz: Dino Rubino al flicorno, Enrico Zanisi al pianoforte, Alessandro Paternesi alla batteria. Il secondo concerto, lunedì 30 aprile alle ore 21.00 presso l’Ex Conceria, prevede la performance del trio del noto chitarrista lucano Dino Plasmati, accompagnato da Vittorio Palmisano all’organo hammond e da Marcello Nisi alla batteria. I tre formano una band di grande qualità ed energica creatività, composta dagli strumenti che hanno definito una parte fondamentale del jazz degli anni ’60 e ’70.

“Il Jazz, patrimonio Unesco dal 2012 – evidenziano i due direttori artistici del festival, i Maestri Giuseppe Amatulli e Domenico Mastro – ha in questi ultimi anni coinvolto sempre più appassionati e non, riuscendo ad avvicinare popoli e persone di diverse etnie e nazionalità, trasferendo al pubblico di tutto il mondo emozioni uniche attraverso quello che è ormai considerato un vero e proprio linguaggio di pace universale. Ringraziamo il sindaco, Michele Longo, l’assessore al Turismo, Antonella Ivone e tutta l’amministrazione comunale che hanno reso possibile questa quinta edizione dell’Unesco in Jazz Festival. E un ringraziamento, doveroso, anche all’Associazione Ristoratori Alberobello e all’Associazione Giovani Imprenditori per il Turismo, sempre disponibili ad offrire grande professionalità ed ospitalità”.

“Siamo felici di ospitare artisti di questo calibro per la quinta edizione di una delle iniziative più importanti della primavera alberobellese – evidenzia l’assessore Ivone – Il jazz, come i nostri trulli, appartiene all’Unesco, è non c’è scenario più appropriato della nostra terra per ricordare il legame forte che unisce le bellezze patrimonio dell’umanità”.

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