Un grandissimo evento per la serata inaugurale della sesta edizione di Libri nei vicoli del borgo dedicata alle storie di Bambine e Bambini Ribelli. Nello scenario naturale degli splendidi terrazzamenti di Via Nardelli, tra i filari di viti ed il profumo delle rose Francesca Borri presenta – Ma quale paradiso? Tra i jihadisti delle Maldive (Einaudi Editore). Dialoga con l’autrice Nando Cannone.
“Un reportage che mette sottosopra il paradiso per eccellenza: le Maldive” Roberto Saviano P come Paradiso. Un reportage sorprendente per capire il fondamentalismo islamico da un luogo dove primo e terzo mondo sono divisi ma vicini e il loro contrasto è illuminante.
Tutti conosciamo qualcuno che è stato alle Maldive. Ma quanti di noi sanno che si tratta di un paese musulmano? E che sono il paese con il più alto numero pro capite di foreign fighters? Alle Maldive tutti conoscono qualcuno che è stato in Siria. Nonostante la pretesa universalità del «califfato», i jihadisti sono molto influenzati dai contesti nazionali.
Nella scelta di arruolarsi l’emarginazione economica e sociale spesso ha un ruolo più decisivo della religione. Icona del turismo di lusso, sinonimo di paradiso, le Maldive sono in realtà tra le isole più inospitali del pianeta. La popolazione è concentrata nella capitale, Male, una delle città più sovraffollate al mondo, preda di povertà, criminalità, eroina. Dal turismo arrivano miliardi di dollari, che finiscono a una manciata di imprenditori vicini al governo, che non tollera alcun dissenso.
In questo reportage non parlano solo i jihadisti. Parlano i loro fratelli, i loro amici. Che anche se non condividono le loro ragioni, non li contrastano, perché non si sentono parte del mondo contro cui combattono. I jihadisti, alle Maldive, non sono degli squilibrati. Sono i nostri autisti e camerieri.
Francesca Borri (1980), studi in relazioni internazionali, dopo una prima esperienza nei Balcani ha lavorato in Medio Oriente, e in particolare in Israele e Palestina, come specialista di diritti umani. Nel 2012 ha deciso di raccontare la battaglia di Aleppo come giornalista freelance, e da allora, i suoi reportage sono stati tradotti in 21 lingue. Cinque anni e 500 000 morti dopo, vive ancora tra Siria e Iraq, e nei momenti di tregua, racconta i palestinesi per «Yedioth Ahronoth», il principale quotidiano israeliano. Il suo ultimo libro è La guerra dentro (Bompiani 2014).
Prima dell’inizio della presentazione sarà possibile, previa prenotazione, fare una visita guidata al vigneto dell’azienda Agricola Bufano.
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