Religione, formazione, musica. Gli eventi di questa settimana alla Fondazione Grassi

Questa sera alle ore 19.30 la Fondazione Paolo Grassi è lieta di ospitare il terzo incontro de “I dialoghi del Giubileo” organizzati dalla Basilica di San Martino per l’Anno Giubilare. Ospite speciale sarà Mons. Michele Castoro, Arcivescovo di Manfredonia e San Giovanni Rotondo, il quale offrirà al pubblico la propria testimonianza sul tema della Misericordia, con particolare riferimento alla vita e alle opere di San Pio da Pietralcina. Ingresso libero.

***************
Martedì 12 aprile 2016, ore 20.00
Manufacta c/o Casa Cappellari – Ospedaletto
Raccontare ILLUSTRAZIONI SONORE.
Aperitivo musicale con Francesca Cosanti e Paolo Palazzo

Domani, martedì 12 aprile alle ore 20.00, appuntamento a Casa Cappellari (Ospedaletto) per il primo degli aperitivi musicali firmati Manufacta & Fondazione Paolo Grassi, in compagnia dell’illustratrice Francesca Cosanti e del musicista/compositore Paolo Palazzo, che per la Fondazione hanno ideato e organizzato il workshop ILLUSTRAZIONI SONORE, in programma il 16-17 aprile e il 23-24 aprile. Il workshop, destinato a illustratori e compositori professionisti e amatoriali, intende lavorare in parallelo sull’illustrazione e sulla composizione musicale, cercando punti d’intersezione e affinità tra le due arti. Nel corso della serata, attraverso una divertente performance di live-painting su base musicale, i due giovani artisti racconteranno e daranno dimostrazione pratica di quel che intendono sviluppare attraverso questo workshop per illustratori e compositori, teso a sperimentare le interessanti contaminazioni tra musica e arte visiva. A dialogare con loro ci sarà Annalivia Semeraro. Ingresso libero.

***************
Giovedì 14 e giovedì 28 aprile 2016, dalle ore 18.30
Auditorium Fondazione Paolo Grassi
“Musica, Maestri!”
Seminario sulla propedeutica e l’educazione musicale nelle scuole a cura del M° Gianna Fratta

Anche quest’anno, nell’ambito del progetto “I saperi dello Spettacolo” sostenuto dalla Regione Puglia, la Fondazione Paolo Grassi promuove un’importante iniziativa in direzione della formazione musicale, che rappresenta una preziosa opportunità di aggiornamento per gli insegnanti di musica, e non solo: un seminario di due giorni sulla propedeutica e l’educazione musicale nelle scuole, aperto a tutti ma rivolto soprattutto a docenti della scuola d’infanzia e dell’obbligo.L’obiettivo del seminario sarà proprio quello di mettere gli insegnanti nella condizione di trasmettere nozioni del linguaggio musicale, un linguaggio che è importante tanto quanto quello parlato. Si proporranno modalità giocose in grado di fornire ai bambini conoscenze legate alla ritmica, alla timbrica, all’altezza e alla durata delle note, alle scale e ai primi rudimenti dell’armonia. Il seminario sarà curato dal M° Gianna Fratta, docente presso il Conservatorio di Foggia e l’Università di Seoul, pianista e direttrice d’orchestra tra le più famose in Europa, storica collaboratrice e amica della Fondazione Paolo Grassi e del Festival della Valle d’Itria. La partecipazione al seminario, che si svolgerà nella sede della Fondazione giovedì 14 e giovedì 28 aprile 2016 dalle ore 18.30 alle ore 20.30, è gratuita e al termine sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Non è necessaria alcuna iscrizione. Vi aspettiamo!

GIANNA FRATTA – Direttore d’orchestra
Decide di diventare direttore d’orchestra a nove anni e da allora intraprende e completa col massimo dei voti la sua formazione accademica in pianoforte e composizione, oltreché in direzione d’orchestra con lode. Successivamente si laureata in giurisprudenza e in discipline musicali. Inizia giovanissima la sua carriera pianistica vincendo numerosi concorsi nazionali e internazionali che la portano ad esibirsi nei teatri più importanti del mondo in città come Berlino, New York, Tel Aviv, Mumbay, Kolkatta, Istanbul, Stoccolma, Vilnius, Haifa, Roma, Seoul, Montevideo, Buenos Aires e tante altre. Il suo debutto come direttore d’orchestra avviene nel 1998 con la direzione del balletto Pulcinella di Strawinsky e da allora lavora con importanti orchestre in molti casi come prima donna. Tra le principali i Berliner Symphoniker, l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, la Sinfonica di Macao (Cina), la Cappella Istropolitana di Bratislava, la Mimesis del Maggio Musicale Fiorentino, l’ORT di Firenze, l’Orchestra dell Teatro Petruzzelli, la Royal Academy di Londra, l’Orchestra della Fondazione Toscanini di Parma, la Nuova Scarlatti di Napoli, la Russian Simphony Orchestra, l’Orchestra Sinfonica di Sofia e di Kiev, la Sinfonica di Greensboro (USA), l’Orchestra de l’Ile de France, la Sungshin Orchestra di Seul (Corea), l’Orchestra Filarmonica di Montevideo, la Sinfonica di Sanremo, L’Aquila, Bari, Lecce, l’Orchestra del Teatro Nazionale di Belgrado, l’Orchestra del Teatro “Bellini” di Catania, i Solisti dei Berliner Philharmoniker e molte altre in tutto il mondo. Pupilla del grande direttore russo Yuri Ahronovitch, egli scrive di lei “Non ho mai conosciuto un direttore così giovane e già così dotato di cuore e di braccio”.

***************
Giovedì 14 e giovedì 28 aprile 2016, dalle ore 18.30
Auditorium Fondazione Paolo Grassi
Tema e variazioni: il ruolo del direttore d’orchestra
Conversazioni sulla musica con il M° Gianna Fratta

Tornano le conversazioni in musica del M° Gianna Fratta dedicate alle forme e ai significati della musica classica, con esempi al vivo al pianoforte. Nella prima delle due conversazioni pubbliche in programma per il 2016 tema centrale sarà la direzione d’orchestra. Appuntamento a venerdì 15 aprile 2016 alle ore 19.30 nell’Auditorium della Fondazione Paolo Grassi (ingresso libero). Il funzionamento di un’orchestra e il ruolo del direttore d’orchestra sono spesso utilizzati come esempi eccelsi per analizzare il concetto di leadership, per indagare sulle qualitá che dovrebbe possedere un manager, per comprendere i meccanismi che regolano i rapporti all’interno di un gruppo di lavoro teso a raggiungere obiettivi comuni. Ed infatti la metafora dell’orchestra e del direttore é quanto mai appropriata se si considera che gestire un team, valorizzare le singole competenze senza che nessuno prevarichi, sottolineare l’interdipendenza di tutti da tutti gli altri, accettare la corresponsabilitá del risultato finale ciascuno nel proprio ambito, sono le declinazioni della leadership da una parte e della membership dall’altra. Tanto il direttore d’orchestra quanto il manager devono partire da una perfetta conoscenza del “piano strategico”, ossia dell’obiettivo finale, e devono possedere una capacitá di analisi di tutte le fasi e i percorsi necessari per arrivare al risultato “utilizzando” al meglio il materiale umano e dunque professionale che si ha a disposizione in quel dato momento per raggiungere quel dato obiettivo. Per il direttore d’orchestra l’obiettivo finale, in linea teorica, é quello dell’esecuzione pubblica, ossia del concerto davanti al pubblico. In linea pratica il fine é quello di ottenere la migliore esecuzione possibile di quel determinato brano, con quella determinata orchestra, in quella particolare sala, quel giorno a quell’ora ben definita.
Ma quali sono le compentenze che occorre avere per essere un buon direttore d’orchestra? Il direttore d’orchestra é certamente un leader “creativo” perché, partendo da una partitura scritta da altri, deve riuscire ad interpretare in modo personale, e quindi creativo, ma rispettoso delle intenzioni del compositore e, dunque, convincente. Eppure la disciplina, la preparazione, la conoscenza della partitura, la cui esecuzione rappresenta come abbiamo detto l’obiettivo finale, non sono che poche delle tante competenze del direttore d’orchestra, potremmo dire che rappresentano solo il punto di partenza. Il direttore é poi un leader “organizzativo” perché deve avere la capacitá di organizzare il lavoro di tanti (professori d’orchestra, coristi, solisti, cantanti e, in alcuni casi, corpi di ballo, comparse, attori ecc.), secondo tempistiche predeterminate e non derogabili, deve spronare e convincere tutti della bontá del proprio progetto nel tempo a disposizione, quello dedicato alle “prove”. Il direttore d’orchestra deve possedere un carisma tale da portare un numero spesso molto cospicuo di professionisti a credere nella qualitá del risultato finale, frutto del progetto artistico e organizzativo del direttore stesso.
Deve, dunque, al pari di qualsiasi manager, ottenere che persone diverse, con differenti specializzazioni professionali, collaborino per realizzare un risultato del quale tutti sono ugualmente e contemporaneamente responsabili e deve convincere della bontá della propria proposta musicale, interpretativa, di metodo, organizzativa ed artistica.
Il direttore d’orchestra é, inoltre, l’unico ad avere una visione d’insieme del progetto finale: se, infatti, il violinista o il flautista, per quanto bravi, hanno davanti, leggono e conoscono perfettamente la propria parte e solo quella (hanno sul proprio leggio solamente le note che loro devono suonare, il proprio spartito), il direttore d’orchestra é l’unico che legge sulla “partitura”, ossia su quel “progetto complessivo”, quello spartito in cui il compositore ha scritto le parti di tutti i componenti del gruppo.
Se, infatti, tutti i professori d’orchestra conoscono il progetto finale (ad esempio conoscono e hanno giá suonato o ascoltato questo o quell’altro pezzo), solo il direttore d’orchestra ne coglie i dettagli piú intimi e piú piccoli, derivanti da uno studio e da un’analisi attenta della partitura.
Il direttore d’orchestra, infine, necessita di grandi capacitá tecniche: ogni gesto, fino all’ultimo centimetro di movimento del proprio corpo, ha un significato preciso e determina reazioni altrettanto precise. Al direttore si richiede, oltre a tutte le qualitá del leader, anche capacitá tecniche altamente dettagliate, proprio quanto quelle di qualsiasi strumentista: il direttore si serve del proprio corpo, come il cantante della propria voce, il pianista del proprio pianoforte. Lo strumento del direttore, che dal punto di vista sonoro é costituito dall’orchestra, trova invero un preciso riscontro tecnico nei movimenti del corpo. Come muovere il braccio, il polso, l’avambraccio, come impugnare ed utilizzare la bacchetta, ad esempio, rappresentano codici condivisi con l’orchestra che vanno controllati con la massima perizia e precisione, con lo stesso virtuosismo di qualsiasi strumentista.
Qualità organizzative, creative, tecniche, umane, musicali sono solo alcune delle compentenze che deve avere un buon direttore d’orchestra e che, in maniera traslata, deve avere un buon leader per far sí che tanti singoli professionisti diventino un gruppo che lavora armonicamente al massimo delle proprie possibilitá in vista di un risultato comune, compreso, condiviso, interiorizzato e fatto proprio.

***************
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
Fondazione Paolo Grassi – Onlus
Via Metastasio, 20 oppure Via Principe Umberto, 14 (Chiostro di S.Domenico)
74015 – Martina Franca (TA)
e-mail: comunicazione@fondazionepaolograssi.it
telefono: 080 4306763
www.fondazionepaolograssi.it

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.