Martedì 5 aprile, alle ore 18.30, nella Sala degli Uccelli di Palazzo Ducale si terrà l’iniziativa “In viaggio con Piervittorio Tondelli – Tra anima e corpo: da Altri Libertini a Camere Separate”:
L’iniziativa, a cura del Comune di Martina Franca – Assessorato alle Attività Culturali, è organizzata a 25 anni dalla sua morte e a 30 dal suo viaggio in Puglia. All’evento partecipano Antonio Scialpi, assessore alle Attività Culturali, Maria Rosaria Chirulli, insegnante di Materie Letterarie presso l’Istituto IISS Leonardo Da Vinci, Aldo Leggieri, Presidente della Commissione consiliare Cultura. Nel corso della serata ci saranno proiezioni video e reading di brani scelti dalla narrativa Tondelliana a cura di Antonella Chionna, cantante e scrittrice, e da parte degli studenti delle scuole superiori della città.
Fra i relatori importante la presenza di Enos Rota, amico di Tondelli che ne ha diffuso in Italia e all’estero l’eredità letteraria partecipando a incontri, conferenze, convegni in un centinaio di Città italiane e anche in Brasile, Spagna, Francia, Ungheria. Ha curato varie Antologie su Tondelli fra cui “Caro Pier”, “Un viaggio lento”, “Cronache dagli anni zero”. Viaggiatore e volontario internazionale in Paesi del terzo mondo, di recente si è occupato di problemi giovanili, incontrando gli studenti nelle Scuole e pubblicando 2 libri “Come e perchè ho abbandonato la fede” (Elledici) e “La felicità è un mondo diverso” (Dissensi).
“Un interrogativo non può non pungolare i molti letterati, critici, lettori: perché la figura e le opere di PierVittorio Tondelli morto a soli 36 anni dopo aver scritto 6 libri, continua a 25 anni dalla sua prematura scomparsa, avvenuta il 16 Dicembre 1991, a suscitare in Italia e all’estero, interesse, simpatia, echi e risonanze, coinvolgimento intenso e vitale, congenialità e identificazioni, gusto della lettura, stimolo alla scrittura. Perché? È una domanda – afferma Enos Rota, biografo e amico di Tondelli e diffusore della sua opera in Italia e nel mondo – che propongo ogni qualvolta mi capita di partecipare a incontri o convegni a parlare di lui. Ogni anno a Correggio, nelle giornate di studio che si celebrano nell’anniversario della sua morte, diversi docenti universitari, studiosi, studenti, dottorandi, appassionati dell’opera tondelliana cercano di rispondere a questa domanda. Non è semplice analizzare un vero e proprio caso letterario quale appare l’avventura di scrittore di Tondelli. In molti ne hanno scritto e discusso in questi anni, e non posso e non voglio effettuare rassegne bibliografiche e critiche, non è questo il mio compito, e poi ormai con gli strumenti informatici è alquanto agevole reperire dati e costruire itinerari nella critica di molte pagine. Mentre credo che Tondelli rappresenti un caso unico in Italia e potrei anche affermare nel mondo. Credo che le ragioni di questo fenomeno non stiano soltanto nel successo letterario, già avviato durante la breve esistenza dello scrittore correggese ma ancor più negli anni seguenti quando la figura e le opere sono stati indagati, approfonditi e si è capito che i suoi testi catturano in una morsa i lettori da cui non possono sfuggire, ma in una sorta di aura emotiva che circonda insieme all’uomo Tondelli, la sua opera. Non l’uno senza l’altra, non l’opera senza la presenza dell’autore. Girando in più di 100 città in Italia e una ventina all’estero mi sono reso conto dell’attualità e importanza che questo Autore ha assunto in questi anni, veramente non solo io, ma ormai unanimi sono tutti i critici, uno dei più importanti, Angelo Guglielmi, ha affermato che Tondelli è ‘la figura più significativa della nostra letteratura italiana degli ultimi 30 anni’.
Piervittorio Tondelli è nato a Correggio nel 1955 e scomparso nel 1991. Ha esordito nel 1980 con Altri libertini, il libro che ha raccontato euforie e disperazioni di un’intera generazione. Sono poi seguiti, nel 1982, Pao Pao, un romanzo sull’esperienza militare, e il testo teatrale Dinner Party(pubblicato postumo nel 1994). Nel 1995 pubblica per Bompiani il romanzo Rimini e nel 1986 quel piccolo libro d’ore che è Biglietti agli amici. Il suo ultimo romanzo è Camere separate (1989). Dalla metà degli anni Ottanta lavora al “Progetto Under 25”, dedicato alla scrittura delle nuove generazioni. In questi stessi anni partecipa all’ideazione della rivista “Panta”, edita da Bompiani, che dirige con Elisabetta Rasy e Alain Elkann. Nel 1990 ha raccolto gran parte della sua produzione giornalistica e saggistica in Un weekend postmoderno, una sorta di “personale” romanzo critico. Nel 1993 esce postumo L’abbandono. Nella collana “Classici Bompiani” è disponibile la sua opera completa in due volumi.
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