Domani alle ore 12:00, nella Chiesa di San Francesco d’Assisi, per il ciclo “All’ora sesta” sarà eseguito lo Stabat Mater di Alessandro Scarlatti, per soprano, contralto, due violini e basso continuo. Gli allievi dell’Accademia del Belcanto Celletti, Giulia De Blasis (soprano) e Benedetta Mazzucato (contralto) si confronteranno con questo capolavoro della musica sacra composto per la Confraternita dei Cavalieri della Vergine dei Dolori di Napoli in una data imprecisata e che si iscrive tra le opere più innovative del grande maestro palermitano grazie a una scrittura brillante e spesso virtuosistica, che a tratti ricorda lo stile operistico. Il Festival della Valle d’Itria mette a disposizione della città i propri artisti per avvicinare alla musica un pubblico sempre più vasto e valorizza re le bellezze architettoniche del territorio. L’esecuzione sarà affidata ai musicisti dell’ Ensemble dell’Orchestra Internazionale d’Italia Jorge Manuel Goncalves Varrecoso e Pasquale Melucci (violino), Gennaro Della Monica (violoncello), Andrea Pino (contrabbasso) e Giusepppe Putrella e Livio Grasso (tiorba).
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Domani, ore 21:00, chiostro di San Domenico, serata di opera da camera novecentesca, chiamata “Giochi di Eros“, con un inedito dittico in lingua inglese: Hand of bridge di Samuel Barber (West Chester, Pennsylvania, 1910 – New York, 1981) su libretto di Gian Carlo Menotti, la più breve opera mai scritta (dura meno di dieci minuti), e The Bear, l’extravaganza in un atto unico, di William Walton (Oldham, Lancashire, 1902 – Ischia 1983) da tratto da Cechov su libretto di Paul Denh e dello stesso Walton. Pur nelle molte differenze, gli autori condividono l’appartenenza a un Novecento impegnato ma non arrabbiato, tanto attento al rinnovamento di linguaggi e forme della tradizione quanto alla necessità di non smarrire il contatto con il pubblico.
Nella prima opera, due coppie di amici che sono anche coppia nella vita, si sfidano in una mano di bridge, il meccanismo è semplice quanto efficace: l’alternanza tra il momento del bridge che è l’unico in cui i personaggi si parlano e quello invece in cui ciascuno di loro, estraniandosi dal gioco, lascia emergere i propri pensieri riposti. Vengono fuori paure, desideri, rimpianti, dubbi, ma la conclusione è che nessuno cambierebbe la propria vita. Ogni personaggio ha una propria definita fisionomia musicale, ma anche il gioco ha il suo tema, un motivetto jazz, che svolge una duplice funzione: quella di connettere tra loro le varie entrate e quella di aiutare gli spettatori a capire quando rientrano nel gioco.
Nella seconda opera, alla vedova Popova viene fatta richiesta di una ingente somma di denaro da parte di un creditore del suo defunto marito, tale Smirnov, l’orso del titolo, per dell’avena acquistata e non pagata per il cavallo Toby. La signora viene colpita dalla rozzezza di il creditore e reagisce stizzita alle sue richieste. Ne nasce un alterco al termine del quale arrivano ad un duello, ma i due non si rendono conto che si stanno innamorando e, di li a poco cadranno l’uno nelle braccia dell’altro. L’opera del 1967, su libretto dello sceneggiatore Paul Dehn, conosciuto per film come Goldfinger, La spia venuta dal freddo, Il pianeta delle scimmie, segue in maniera sostanzialmente fedele il testo di Cechov del 1888, mantenendo, sia l’ambiente della provincia russa di fine Ottocento, sia il carattere parodistico e sentimentale dei personaggi. Ma, soprattutto, cogliendo il senso profondo del lavoro di Cechov, che sta tutto nell’imprevedibilità dell’innamorarsi.
Le due opere saranno rappresentate in forma semiscenica con al regia di Edoardo Zucchetti, in collaborazione con l’Accademica del Belcanto Rodolfo Celletti, il teatro Helikon di Mosca e l’accompagnamento al pianoforte di Vincenzo Rana.
Samuel Barber
A hand of bridge
Testo di Gian Carlo Menotti
ed. G. Schirmer, inc.
David Laurence Meikle
Geraldine Giulia De Blasis
Bill Yasushi Watanabe
Sally Yulia Gornostaeva*
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William Walton
The Bear
Extravaganza in un Atto
Libretto di Paul Dehn e William Walton Da Anton Čechov
Ed. Oxford University Press
Popova Christie Cook
Smirnov Pablo Rossi
Luka Nicolò Donini
Vincenzo Rana, Pianoforte
Regia Edoardo Zucchetti
Grazie alla collaborazione tra l’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”
e il Teatro Helikon di Mosca
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