TROVATA UNA SEGA!
Racconto su Livorno, Modigliani e “lo scherzo del secolo” dell’estate 1984.
di e con Antonello Taurino
Quando il caso incatena gli eventi meglio di uno sceneggiatore hollywoodiano.
Più di trent’anni dopo, il racconto per “Attore e proiettore” sulla perfetta sequenza di eventi di quell’estate ’84. La leggenda la conoscevano tutti, a Livorno: nel 1909 Modigliani pare avesse gettato nel Fosso Reale alcune sue sculture, deluso per lo scherno di amici incompetenti che lo avevano deriso per quelle opere. Ma quando nel 1984, per celebrarne i cent’anni dalla nascita, il Comune (a latere di una mostra organizzata in suo onore), ne azzarda tra roventi polemiche il temerario recupero, avviene la pesca miracolosa di tre teste che porta davanti ai Fossi di Livorno le Tv di tutto il mondo! E subito i maggiori critici d’arte non hanno dubbi a sancire: “Sono dei capolavori, sono di Modigliani!”.
Ma dopo un mese venne fuori che.. non eran proprio di Modigliani…
L’invasamento collettivo nel cortocircuito vero-falso e il mistero di alcune morti mai chiarite. Tre studenti burloni e un pittore-portuale dalla vita maledetta. Uno spaccato sociologico sull’Italia d’allora e tantissima, memorabile, comicità involontaria: ecco gli ingredienti di quello che fu definito “lo scherzo del secolo”.
Clamorosa la sconfitta, ridicola e senza appelli, dei grandi critici: una batosta solenne per un certo tipo di cultura altezzosa. Ma questa farsa ha fornito anche spunti di riflessioni più generali sul senso dell’arte nella società contemporanea: erano i goderecci e rampanti anni ’80, pieni di decisionismo cialtrone e di emergenza arruffona in cui sono chiari i segni – se non già i semi – della nostra attuale deriva.
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BOTTEGHINO
Per assicurare il massimo rispetto di tutte le misure di sicurezza sanitaria per i lavoratori e per il pubblico, abbiamo ridotto il numero dei posti per ciascun spettacolo. L’ingresso è limitato a 150 spettatori, con posto assegnato. I posti a sedere saranno assegnati in ordine di prenotazione, assicurando la distanza di 1 mt, ad eccezione dei congiunti.
La prenotazione è obbligatoria al +39 389 265 6069. In alternativa potete acquistare i biglietti su vivaticket.it
LE ATTIVITA’ EXTRA
Le visite guidate a cura del SAV La via Traiana
Anche quest’anno, chi acquisterà il biglietto per uno degli spettacoli di Teatro Madre 2020 potrà visitare, gratuitamente, la grotta in cui è stata rinvenuta la donna di Ostuni e altre due sepolture preistoriche.
L’inizio della visita guidata è previsto alle ore 19.30.
E’ possibile partecipare solo previa prenotazione al +39 3892656069
Musica Live con i Coffee & Cigarettes
Il nome Coffee & Cigarettes è chiaramente ispirato al film di Jim Jarmush. Come nel film anche questo progetto è un dialogo a due, uno scambio di idee e sensazioni, una chiacchierata musicale tra amici che spazia tra filosofia e dialoghi da bar. Tutto questo viene tradotto in musica dal duo composto da Giovanni Calella e Nicola Masciullo, uno sguardo sul mondo raccontato da suoni, strumenti, improvvisazione ed elettronica, pronto ad accogliervi prima di ogni spettacolo.
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INFO UTILI
Per Teatro Madre 2020 attueremo tutte le misure in vigore per la sicurezza del pubblico e dei lavoratori. Il Parco Archeologico è un luogo meraviglioso, che offre ampi spazi all’aperto, ma nonostante questo è importante la vostra collaborazione e il rispetto di alcune semplici regole:
– indossate la mascherina fino al raggiungimento del vostro posto a sedere (per i bambini dai 6 anni in giù quest’obbligo decade);
– raggiungete il Parco in anticipo rispetto all’inizio degli spettacoli, così da evitare lunghe code;
– solo i congiunti possono sedersi vicini; amici, zii, nonni, dovranno accomodarsi assicurando il distanziamento fisico. Siamo certi che potremo contare sul vostro aiuto!
– sempre per assicurare la massima sicurezza, quest’anno saremo attrezzati per accettare pagamenti tramite POS.
Teatro Madre 2020 è un progetto di Armamaxa Teatro / PagineBiancheTeatro, realizzato con il Museo Archeologico e con il Comune di Ostuni, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, per la direzione artistica di Enrico Messina e Daria Paoletta.
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