Locus Festival in salsa funk. George Clinton sbanca la Masseria Ferragnano

Oltre due ore di funk a ritmi sostenuti, conditi da moto perpetuo e da movenze da vecchio leone del palco, senza contare l’incredibile voglia di coinvolgere il pubblico lungo tutta la performance.

Tutto questo è stato il live di ieri sera di George Clinton & Parliament Funkadelic, andato in scena in una Masseria Ferragnano colma di pubblico venuto da ogni parte della Puglia (e non solo) nell’ambito del Locus Festival 2015.

George Clinton, vera e propria istituzione della black music degli anni ’70 e ’80, è un maestro della musica funk e della sua contaminazione con altri generi come psichedelia, rock ed elettronica. Con successi come Atomic Dog, Flashlight e Knee Deep si è ritagliato un pubblico tra gli amanti del funk, del rock, ma anche dell’Hip Hop più moderno, che ha preso spunto dalla sua musica con campionamenti e citazioni. Tra gli artisti moderni in cui è più evidente l’ispirazione “funkadelica” troviamo: Snoop Dogg, Dr Dre e la nuova stella di Compton Kendrick Lamar.

Ieri sera, in perfetto orario (cosa non comune nemmeno tra i concerti delle cover band), il 74enne si è presentato sul palco della Masseria Ferragnano carico di energia, dispensando linguacce, saltelli, gestualità da vecchio performer (alcune delle quali riprese da autentici miti black quali James Brown) e le care corna rock’n’roll, contornato da una band che non ha perso nemmeno un colpo lungo tutta la scaletta. A completare lo show, un contorsionista-cowboy vestito in pelo di coniglio bianco che si è dimenato per il palco, arrampicandosi anche sulle casse dell’impianto, oltre ad una corista che – vestita da coniglietta – con le sue movenze ha contribuito ad alzare la temperatura della serata, già alta di suo.

Aggiungiamo in coda qualche piccola nota da cronisti: ottima la gestione della viabilità e dei parcheggi (nonostante le ultime auto abbiano parcheggiato praticamente lungo la circonvallazione), gestione ticket e ingresso celere e puntuale e impianto audio all’altezza: non stonarsi dopo due ore a un metro dal palco non è cosa comune…

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