Ultras ma non solo: le iniziative dei ragazzi della Curva al Cav Martina Franca

In contrasto all’attuale clima nebuloso presente in seno alla società del Martina Calcio, un atteggiamento di vera positività e chiarezza traspare da alcune iniziative degli ultras che rappresentano il cuore pulsante sportivo.

Come diversamente ribadito in più occasioni da questi giovani, nella “filosofia del mondo ultras” non c’è solo violenza. Nel mondo ultras, come in altri contesti associativi, ci possono essere delle divergenze, situazioni e dinamiche incomprensibili a chi non vi fa parte. Ma, beninteso, questi ragazzi intendono sottolineare che anch’essi in un certo senso fanno volontariato “nel senso che indossano con onore la maglia della città contribuendo a darle visibilità, ne portano avanti il nome facendo una opera di promozione, mostrando orgoglio per le loro radici e per la loro città rendendola presente a tutti in maniera positiva”.

Ora in aggiunta a tal senso, si può dire che la loro opera di volontariato la stiano facendo non solo sul campo da calcio ma concretamente sul territorio. L’anno scorso con le calze della befana donate agli ospedali e ai bambini della casa del volontariato hanno deciso di voler dare un segnale a se stessi acquisendo consapevolezza delle grandi potenzialità che potevano mettere al servizio dell’intera città. Questa volta il loro gesto concreto e continuativo consiste nell’offrire collaborazione ad una iniziativa del CAV (Coordinamento Associazioni di Volontariato)

Ormai da diversi anni, il CAV con il sostegno di diversi esercenti della città, organizza ogni mercoledì sera una raccolta del pane che viene poi distribuito gratuitamente a persone in difficoltà. E, in pratica, questa volta sono i ragazzi “ultras” ad aver voluto dare il loro impegno in modo continuato nel ritiro del pane da tutti quei panifici che, a chiusura serale, offrono gratuitamente la produzione giornaliera rimasta invenduta.

Quello con il Cav è un incontro davvero voluto da parte degli ultras, in quanto il Cav rappresenta con il suo attivismo territoriale una concreta e solida realtà per chi vuole muovere azioni di rilevante utilità sociale.

L’azione gridata degli ultras si sposta quindi dagli spalti al mondo del volontariato acquisendo tonalità e volumi più sommessi diversamente e oltremodo utili.

Francesco Caramia, presidente dell’associazione Ultras Martina, sottolinea lo spirito che alimenta il volontariato di questi giovani che principalmente è quello di sfatare un pregiudizio comune: “Si pensa erroneamente che essere tifosi di una squadra voglia dire solo andare allo stadio, incitare i propri beniamini, dire parolacce. Il nostro intento è quello di tifare la nostra squadra, indossare la maglia della nostra città ma anche aiutare la gente bisognosa della nostra città e non solo. In tutti i paesi ci sono tante iniziative lodevoli di ultras che aiutano nei momenti in cui c’è bisogno”. Nelle sue parole è forte uno spirito sportivo che ormai da diverso tempo sta estendendo i propri orizzonti al sociale. Si sono organizzati tornei di calcetto il cui ricavato è stato devoluto in beneficenza. In occasione del terremoto che ha devastato l’Aquila, ci si è recati nelle tende dove si è fornito un pratico aiuto, si è dato un contributo per sostenere economicamente la città organizzando collette, raccolte fondi.

Adesso questi ragazzi vogliono piano piano nel loro piccolo allargare la loro opera di beneficenza.

Sono circa 250 i tesserati dell’associazione di cui una quarantina gli attivisti. Quelli presenti questo mercoledì sera al Cav sono una decina. Sono ragazzi lavoratori, studenti e tanti disoccupati, la cui età si aggira intorno ai 20/25 anni. Tutti si distinguono per il loro entusiasmo e una gran voglia di fare: Francesco Natile, Alessandro Colucci, Francesco Raguso, Cosimo Basile, Giuseppe Cervellera, Domenico Fumarola, Gianni Marangella, Martino Cigliano, Fabrizio Nigri, Roberto Colucci, Cristian Nigri e Veronica Ponte rappresentativa di una seppur minima ma vivace presenza femminile.

Sono questi alcuni dei giovani che con le loro trasferte non fanno mai mancare il sostegno alla loro squadra.

A loro dire, niente li può fermare, neanche le condizioni più avverse meteorologicamente parlando e non solo.

Ciò che li anima è un puro “spirito di appartenenza” in senso davvero allargato, che non si riferisce solo alla squadra calcio di Martina ma alla città di Martina Franca, alla città tutta con le sue peculiarità e problematiche.

La collaborazione con il Cav è solo una occasione. La loro intenzione è quella di proseguire in altre utili azioni di cui certamente, come ribadito dagli stessi “sentiremo parlare”. Tanti nobili ideali, voglia di vivere. Una pura sferzata di energie che vuole prendere le distanze dagli aspetti negativi del mondo ultras di cui spesso si parla. Degli aspetti positivi si parla davvero poco.

In definitiva la lezione è la seguente. Essere ultras designa un animo sportivo “a tutto campo” che collima con altruismo e generosità. I tempi sono cambiati ed è arrivata l’ora che quei pregiudizi “criminali” che legano gli ultras alla rovina del calcio escano definitivamente di scena. Bisogna fare spazio ad una visione più reale che consideri questi giovani come “tifosi appassionati della vita” che volgono ora il loro sguardo non più solo alla rete da goal ma in più direzioni, per scalare una classifica che dia credito alla loro presenza come fautori di benessere sociale. E se lo fanno con lo stessa passione, solidarietà e determinazione che già li contraddistingue, possiamo essere ben certi di poter dire che la città di Martina Franca si è arricchita di un’altra importante “risorsa sociale”.

 

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