Botti Capodanno, Gli Angeli dei Randagi al commissario: “Sofferenza per gli animali, urge ordinanza di divieto”

Come ogni anno dicembre significa Capodanno e Capodanno significa botti, prodotti e sparati ogni 31 dicembre in gran quantità. L’Associazione Nazionale “Gli Angeli dei Randagi” ONLUS Martina Franca ha inviato una lettera aperta al Commissario straordinario, chiedendo un giro di vite e un’ordinanza di divieto:

come in ogni Capodanno, a cavallo tra il 31 dicembre e il 1° gennaio, la “tradizione” di festeggiare l’arrivo del nuovo anno è purtroppo accompagnata dal triste bollettino del ferimento e morte sia di persone che di animali. Botti, fuochi e petardi saranno causa di sofferenza e morte per migliaia di animali domestici e selvatici. Come Lei forse saprà le facoltà uditive degli animali sono di gran lunga superiori a quelle umane, conseguentemente drammatiche per loro, ignari di quanto realmente stia accadendo. Natale e Capodanno sono tutt’altro che feste per gli animali. I botti del 31 dicembre infatti sono causa di morte, ferimenti e traumi per migliaia di animali domestici e selvatici. Più di 5.000 sono le vittime ogni anno tra gli animali.

Tutti conoscono il consueto bollettino di “guerra” della notte di San Silvestro, con migliaia di persone che affollano i pronto soccorso di tutta Italia, riportando lesioni anche gravi e talvolta letali: meno conosciuto è il fatto che un così elevato numero di esplosioni e l’odore acre che esse sviluppano ha devastanti sugli animali domestici e selvatici. Come è noto hanno udito e olfatto molto più sviluppati rispetto all’uomo, e la loro sensibilità ai suoni e quindi anche ai rumori
artificiali è fortissima. Feriti da Nord a Sud per l’esplosione dei botti nei festeggiamenti per l’anno appena iniziato. Bambini, ragazzi e uomini che perdono o rischiano di perdere un arto o la vista. Ma fortunatamente tantissimi Comuni ogni anno si aggiungono a quelli che già li vietano! Nel Luglio 2014 erano 830 quelli che hanno emanato l’ordinanza comunale di divieto di uso di botti, petardi e fuochi d’artificio nei giorni del 31 dicembre e 1° gennaio. E si stimano ad oggi circa 1.200 Comuni e più. Città come Torino, Roma, Firenze, Milano, Bari, Venezia, Modena, Palermo, Pesaro, Asti, L’Aquila, ma anche centri minori.

La stessa A.n.c.i. (Associazione nazionale comuni italiani) nel 2012, investita del problema dalla Federazione Italiana associazioni diritti animali e ambiente, ha incoraggiato le amministrazioni a prendere provvedimenti. Tra i comuni “virtuosi” che hanno proibito o limitato l’utilizzo dei botti, a titolo d’esempio, capoluoghi come Venezia, Torino, Bari, Modena, Grosseto, Vicenza, Brindisi, Cosenza, Brescia, La Spezia, Forlì, Cesena, Asti, Alessandria, Pesaro, Olbia, Foggia, Cremona, Cuneo, Verbania, Lecco, Imperia; Comuni come Cortina
d’Ampezzo, Cesenatico, Boissano (SV), Faenza, Castelletto Ticino, Dormelletto, Borgo Ticino (NO), San Severo, Altamura, Vado Ligure, Quiliano, Cologno Monzese, Peschiera Borromeo, Sesto San Giovanni, Buccinasco, Montefalcone, San Giorgio, Montesilvano, Voghera, Carcare, Dronero, Ercolano, Angri, San Benedetto del Tronto, Mezzana, Cormons, Casalecchio di Reno, Arzignano, Girasole, Agropoli, Maddaloni, Valenza, Cervignano del Friuli. Altri Comuni, come Milano, Firenze, Napoli, Bergamo si sono limitati ad appelli o a campagne di sensibilizzazione.

Considerato che l’accensione e il lancio di fuochi d’artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di bombette e mortaretti ed il lancio di razzi è causa di disagio e oggetto di lamentele da parte di molti cittadini, per l’uso spesso incontrollato di tali artifici e senza l’adozione delle minime precauzioni atte ad evitare pericoli e danni, diretti e indiretti, all’integrità fisica delle persone e degli animali e all’ambiente;

Tenuto conto che esiste un oggettivo pericolo derivante anche da quei prodotti per i quali è ammessa la vendita al pubblico, trattandosi pur sempre di materiale esplodente, in grado di provocare danni fisici sia a chi li maneggia che a chi ne venisse fortuitamente colpito;

Rilevata altresì, la necessità di limitare comunque il più possibile rumori molesti nell’ambito urbano in tutte le vie e piazze ove si trovino delle persone, e in particolare in prossimità di scuole, uffici pubblici, luoghi di culto, ecc.;

Ritenuto pertanto necessario disciplinare l’accensione ed il lancio di fuochi d’artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di bombette e mortaretti, ed il lancio di razzi in tutto il territorio comunale e per tutti i periodi dell’anno;

C H I E D I A M O che l’accensione, il lancio e lo sparo di fuochi d’artificio, mortaretti, petardi, bombette, ecc. siano vietati su tutto il territorio del Comune per il giorno 31 dicembre 2016. Si tratterebbe di un gesto di civiltà che potrebbe salvare molte vite e segnare la fine di una “tradizione” che soprattutto gli animali pagano sempre a caro prezzo.

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