Vertenza ITN: le precisazioni della CGIL

Pubblichiamo di seguito le precisazioni di Giuseppe Massafra in risposta al comunicato stampa dell’azienda:

Speriamo nelle promesse di Nardelli. E saremo vigili affinché le mantenga.

La notizia che patron Nardelli ha intenzione di richiamare 87 lavoratori dal primo settembre ci riempie di speranza come ci riempie di gioia leggere che ne salva altri 55 (da sé stesso). L’unica nota dolente che ci dispiace sottolineare è che questa notizia l’abbiamo appresa dalla stampa e non ai tavoli istituzionali in Regione e in Provincia dove l’azienda ha addirittura firmato e controfirmato un verbale in cui non si fa assolutamente cenno al riassorbimento. Oltretutto speriamo che questi riassorbimenti, su cui saremo vigili che accadano, siano fatti nelle norme di legge.

Inoltre, precisando la precisazione di patron Nardelli, non serve andare in Cina per “esportare” la produzione: se si preferisce produrre 100 giacche in un’azienda fasonista di Putignano, di Martina o di Timisoara perché si risparmia rispetto alla produzione interna, l’unica spiegazione è che in quell’azienda il costo del lavoro è minore. E speriamo che questo non sia perché queste aziende, pur di accettare una commessa dall’azienda madre, siano disposte anche ad accettare un prezzo imposto al di sotto del minimo di legge, ricorrendo quindi al nero o al grigio. Una storia che conosciamo benissimo e che abbiamo denunciato innumerevoli volte.

Noi crediamo, infine, che un’azienda come ITN, capace fino a poco tempo fa, di dettare le regole al mercato, possa continuare a farlo solo se non cede ai suoi ricatti.

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