All’incontro organizzato da Eventus al Park Hotel San Michele per discutere sulla diffida inviata a tutti i locali di Martina Franca erano presenti molti dei cittadini colpiti dalla diffida, qualche giornalista, pochi curiosi e nessuna istituzione. I dirigenti e il commissario, responsabili della diffida, hanno disertato l’incontro. Evidentemente gli impegni festivi di questo periodo hanno priorità rispetto a tutto il resto. L’ironia del caso è dovuta, non se la prendano i dirigenti comunali. Quando ci si assenta, per giusta causa o no, si deve mettere in conto che qualcuno nella più completa ignoranza, possa pensare che la mancata partecipazione sia stata programmata, soprattutto quando l’assenza è totale. Eppure non avevano niente da temere vista la loro volontà a stilare, finalmente, un testo per regolamentare la “vita notturna” nella nostra cittadina.
Da segnalare anche la mancanza di voci politiche all’interno della discussione. Con amarezza, la popolazione martinese si è nuovamente scontrata con il menefreghismo di una classe politica impegnata a spartirsi torte e alleanze. E mentre i dirigenti comunali proibiscono i “Trattenimenti” e i partiti politici si riarmano per la guerra elettorale, Martina e i martinesi cercano di risolvere i problemi.
Tra i partecipanti c’era chi, giustamente inquietato e preoccupato, ha cercato di alzare i toni polemizzando e lanciando segnali preoccupanti di sconforto e rassegnazione. “Siamo tutti bravi a parlare qui, ma quando c’è da agire nessuno si muove” è la voce di un caldissimo giovane che in un teatrale intervento in vernacolo ha espresso la sua opinione. Agostino Convertino, mediatore della serata, ha posto alla discussione un tono pacato e familiare supportato dal tecnicismo dell’ispettore SIAE e dal pragmatismo del neo Presidente della Confcommercio locale. “Un cane che si morde la coda” dice qualcuno, altri “Finalmente!”, altri ancora ritengono che i tempi sono stati sbagliati e che si sarebbe potuto raggiungere un accordo ancor prima di inviare la diffida ad occhi chiusi, interpellando i diretti interessati.
Una frase del tipo “Il capodanno lo festeggiano tutti” dovrebbe rappresentare una sorta di deroga per i locali che organizzano il cenone. Ma questo da solo non basta.
I gestori dei locali, in attesa del nuovo regolamento che vedrà la luce nel 2012 grazie allo spontaneo movimento popolare, devono accontentarsi di questa promessa. A Martina si potrà danzare e ballare addirittura oltre la mezzanotte, almeno per un giorno, almeno per l’ultimo dell’anno. Sta ai cittadini mantenere il fiato sul collo a chi di dovere, affinché le promesse fatte non rimangano parole gettate al vento solo per calmare le acque.
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