Bruni vuole fare il sindaco. La soluzione? Le primarie.

Nemmeno il tempo di riflettere sulla possibilità che Franco Ancona possa candidarsi alle primarie del centrosinitra che Giandomenico Bruni, candidato sconfitto all’ultima tornata elettorale, si sfoga con i giornalisti. A quanto pare, l’ex consigliere del Pd, non accetta che il nome di Ancona venga imposto dall’alto e ribadisce la sua volontà di fare il candidato della coalizione. Utilizza parole dure nei confronti di una segreteria che offende “un gruppo di giovani che, con passione, dedizione, onestà, lealtà e privi di interessi personali, hanno sostenuto le ragioni della nascita e della difficile costituzione di un partito come il Pd” e quindi rilancia, proponendosi come soluzione ai problemi della città, per superare una visione politica di chi utilizza questi strumenti solo per i propri interessi.  Le sue parole vanno oltre, accusando, senza fare nomi, la sinistra (“un pezzo di antiquariato“) del Pd come fautrice dei successi della destra martinese, definendo sè stesso come lontano dai “salotti della politica” e di essere sempre stato “in mezzo alla gente“.

Parole dure, espresse pubblicamente all’indomani di una scelta fatta dal più grosso partito del centrosinistra locale, a poche ore dalla decisione della coalizione se fare o meno le primarie.

Il Partito Democratico risponde, con un un comunicato stampa, in cui ricorda che l’avvocato Bruni ha sempre rimesso alle decisioni del partito la sua disponibilità a candidarsi. Quindi, che cerca?

Per onestà, è il caso di ribadire che le parole del consigliere uscente non corrispondono proprio a verità, considerando che l’”antiquariato” ha avuto problemi di espressione all’interno del partito: basta andare a leggersi i giornali di quest’estate, in cui chiedevano più democrazia. Le parole del consigliere sono dure e gravissime, soprattutto perchè, nonostante la evidente volontà di mettere in primo piano il benessere della città, sembrano in realtà richiamare alla mente vecchi crediti da riscuotere. Inoltre, proprio se volessimo ragionare di fantapolitica, non ci sorprenderebbe se tutto questa storia fosse un sorta di exit strategy da parte di quei democratici che guardano meglio a destra che a sinistra.

Eppure dobbiamo concedere il beneficio del dubbio. Anche perchè sono solo beghe di partito, che si risolverebbero semplicemente andando alle primarie, rimettendo ai cittadini la scelta di chi sostenere tra Lasorsa, Bruni e Ancona. Primarie che, ci sembra di ricordare, l’ex consigliere del Pd non ha mai avuto intenzione di fare.

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