I giochi sembrano ancora in corso in casa del centrosinistra martinese, perchè proprio qualche minuto fa Pasquale Lasorsa, fino a pochi giorni fa unico candidato certo della coalizione, ha diramato un comunicato in cui apre uno spiraglio all’unità, ma a certe condizioni. Incassato il parere di Ancona, nei confronti della giunta uscente, Lasorsa chiede che si esprima Pentassuglia affinchè garantisca, una volta per tutte, di non avere nessuna intenzione di fare alleanze, nemmeno all’eventuale secondo turno, con la “premiata ditta Palazzo-Muschio-Aquaro & Co.“
Dice l’avvocato: “Sono mesi che leggiamo sui giornali notizie mai smentite di un’intesa al ballottaggio tra PD ed UDC ed è arrivata l’ora della chiarezza. Per riaprire un dialogo ormai interrotto a causa di fughe in avanti (che invece di unire il centro sinistra lo hanno profondamente diviso) serve ormai un chiarimento che deve provenire dai massimi livelli istituzionali. Quindi, oltre che il candidato sindaco designato dal PD, è proprio Donato Pentassuglia a dover esprimere parole di ferma condanna nei confronti della politica messa in campo dal sindaco uscente e da coloro che sono stati suoi colpevoli sodali in uno dei periodi più bui di Martina. E’ necessario
La questione dell’alleanza con il Terzo Polo è una storia che va avanti da prima che si iniziassero le consultazioni. Sui social network, per esempio, sono solo i detrattori di Pentassuglia a parlarne. Ma nessuno, finora fornisce prove.che il consigliere regionale chiarisca già da ora che non sarà possibile alcun allargamento della coalizione al terzo polo“.
Quindi un passaggio sulle primarie, che sono uno “strumento più idoneo per togliere a poche persone l’arbitrio di decidere, nel chiuso delle segreterie di partiti sempre meno rappresentativi, scelte – come quella dei candidati sindaci – che devono tornare al popolo.”
Un passaggio condivisibile, anche se, bisogna dirlo, le primarie si prestano molto facilmente ad essere strumentalizzate, a divenire uno strumento molto pericoloso per la facilità con cui, e questo non dovrebbe essere il caso di Martina Franca, è possibile inquinarle.
Anche Antonio Martucci, raggiunto su Facebook, con molta difficoltà ma lascia intravedere spiragli di pace. Certo, per lui rimangono i problemi legati alla mancanza di coerenza da parte di molti alleati ma, infine, la politica è arte della mediazione.
Lasorsa chiude il suo comunicato citando il referendum sulla legge elettorale (bocciato dalla Consulta), cavallo di battaglia dei dipietristi: “E’ inutile e contraddittorio raccogliere firme per referendum che tendono a restituire ai cittadini la possibilità di scelta se poi si nega ai propri concittadini la possibilità di scegliersi da se il proprio rappresentante alle elezioni“.
Vero, ma è anche vero che i cittadini, forse, avrebbero voluto più che scegliere i candidati, sapere cosa essi pensano di fare per la città.
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