Centrodestra alla resa dei conti. L'addio di Raffaella Spina e l'analisi di Lucarella.

Raffaella Spina si è dimessa dal Pdl. Le sue dimissioni sono irrevocabili. Dice: “La scellerata conduzione del partito, da parte del Coordinatore cittadino Sen. Pasquale Nessa alle scorse amministrative alle quali ha imposto il suo candidato sindaco risultato non solo perdente…”. Le sue dimissioni non sono solo scontate, secondo noi, ma anche doverose, considerando che ha impostato la sua campagna elettorale  contro Michele Marraffa e contro un certo tipo di centrodestra. Le sue dichiarazioni arrivano immediatamente dopo quelle di Mario Caroli che aveva sostenuto la candidata di Cambiamo Martina alla corsa delle primarie.

A loro si aggiunge Angelo Lucarella, segretario del movimento politico Francamente per Martina, prima gruppo su Facebook e poi associazione vera a propria, che facendo gli auguri a Franco Ancona, bacchetta il centrodestra locale chiedendo che si tenga conto del fatto che i “moderati hanno scelto Ancona”, e che quindi la disfatta del Pdl non dipende dal fatto che il “Centrodestra di Martina paga le scelte nazionali rispondo che ha una visione miope causata da un’analisi non obiettiva del voto”. Ovvero: ci sono responsabili che hanno nomi e cognomi che hanno fatto scelte sbagliatissime.

Il centrodestra quindi si sfilaccia ancora di più. A parte i giovani di Idealista, che si offrono come “sede neutrale” per i ragazzi di centrodestra rimasti orfani, ma dovranno per questo essere in grado di camminare da soli e non più sulle orme di Michele Marraffa (non necessariamente, almeno), anche Mario Caroli, Raffaella Spina e Angelo Lucarella in qualche maniera si offrono come possibili leader di una nuova generazione politica.

La scommessa ora è riuscire a ricostruire un posizionamento del centrodestra che superi l’equazione con la mancanza di onestà, un’equazione che in questi ultimi anni era ormai diventata patrimonio comune. E non tanto perchè i singoli membri appartenenti al Pdl, o all’Udc, o all’ex Alleanza Nazionale fossero persone che avessero dei problemi giudiziari, ma perchè il loro non-governo della città ha lasciato Martina Franca in mano a burocrati che ne hanno compromesso la stabilità e le ricchezze. Ovvero: hanno saccheggiato.

Chi dovrà assumersi il compito di ricostruire la credibilità del centrodestra dovrà farlo innanzitutto sacrificando alleanze e amicizie poco raccomandabili. Potrebbe anche farlo Marraffa, se in Consiglio Comunale saprà dimostrare di operare per il bene della città e contemporaneamente di aver fatto ammenda degli errori, ricostruendosi una posizione di autonomia.

Nel frattempo queste elezioni hanno scoperto alla città la presenza di cavalli di razza, che hanno fatto dell’impegno politico e sociale un proprio tratto distintivo e soprattutto hanno messo le mani e la faccia molto prima della campagna elettorale, in tempi non sospetti. Il nuovo centrodestra dovrà ripartire da lì, dai candidati che hanno dimostrato passione e capacità di creare partecipazione e soprattutto di essere un punto di riferimento nei loro quartieri.

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