Questa notizia è stata riportata ieri su la Gazzetta del Mezzogiorno e ripresa da GoFasano.
Nel febbraio 2010 un cittadino di Fasano di 53 anni è stato ricoverato d’urgenza a Martina Franca per dei dolori fortissimi all’addome. All’ospedale di Martina Franca gli diagnosticano un’appendicite acuta e una “rigidità in toto della colonna cervico dorso lombare da spondilo artrosi con spondiloartrite anchilosante”, il paziente viene ricoverato e si decide di intervenire urgentemente. Non c’è tempo per un’anestesia completa e quindi si optà per una perdurale, ovvero per un’anastesia somministrata tramite catetere direttamente nella spina dorsale.
Il giorno dopo l’intervento gli viene sfilato il catetere e a causa di dolori, gli viene somministrato un anticoagulante, il Clexane, e dopo due ore il Voltaren, un antinfiammatorio non steroideo.
Le linee guida per il trattamento sconsigliano la somministrazione di questi tipi di farmaci prima che siano passate dodici ore dalla rimozione del catetere. Su questo si sono soffermati gli avvocati che hanno preso in carica il paziente fasanese che, dopo la somministrazione dei due farmaci, ha perso l’uso delle gambe e degli sfinteri, condannato definitivamente sulla sedia a rotelle.
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