“Il Signore mi ha fatto un grande regalo, sono tornato un uomo libero”. Pare sia stato questo il pensiero di Michele Marraffa quando la sconfitta elettorale appariva ormai chiara. Pare, perché è impossibile verificare che davvero il candidato del centrodestra si sia sentito sollevato dal peso politico di guidare la coalizione e, eventualmente, Martina Franca. “Ma ottomila voti non sono pochi, comunque” ci dice quando gli chiediamo come si senta davvero, adesso, ad un mese quasi dalle elezioni, dalla competizione che, almeno contro di lui, è stata basata su attacchi molto duri. “Attacchi personali, studiati quasi scientificamente” afferma Marraffa, che fa riferimento alla campagna messa in piedi da uno dei candidati avversari, che non è nemmeno entrato in Consiglio Comunale.
“In verità non volevo nemmeno candidarmi alle primarie, l’inizio di tutto il putiferio che è successo dopo. Non volevo fare il candidato, l’ho pure scritto a Nessa. Ma il partito ha voluto così”. Non si può non notare, nella parole di Marraffa, a cui fanno eco quelle di tanti iscritti al Pdl, l’attaccamento al partito, riconoscendolo, quasi, come organo supremo di decisione. Un attaccamento e un senso di squadra, spesso però smentito dai fatti, che è difficile trovare a sinistra. Alla fine si è candidato, con la consapevolezza che l’impresa non sarebbe stata semplice, anzi, quasi si candidava cosciente di perdere.
Certo, ora è facile dire così, è facile dire “Ancona ha vinto grazie a me”, ovvero grazie alla sua candidatura, ma non possiamo non notare che l’impresa del centrodestra era comunque quasi kamikaze, ma serviva comunque qualcuno che corresse per Palazzo Ducale. E magari qualcuno capace di pagarsi la campagna elettorale, ma questo lo pensiamo noi, ma non lo diciamo in giro.
Resta il fatto che a Martina Franca il Pdl ha un nuovo coordinatore cittadino, Chiarelli, avvocato e consigliere regionale, con cui, dopo le elezioni sembra non corra molto buon sangue con Michele Marraffa. I motivi non si sanno, ma se così fosse allora il partito potrebbe subire un’altra spaccatura: da una parte i consiglieri comunali, guidati da Marraffa, che hanno già iniziato a vedersi per progettare la strategia d’opposizione, e dall’altra la corrente di Chiarelli, a cui potrebbe far riferimento anche un Mario “figliol prodigo” Caroli.
Resta l’ombra imponente e non troppo benevola di Nessa, il senatore, che si è speso in campagna elettorale attraverso discorsi che resteranno negli annali. Michele Marraffa difende il suo operato a spada tratta: “Sta nel posto sbagliato nel momento sbagliato” e soprattutto “non ha saputo comunicare bene quello che ha fatto per la città”.
E cosa?
“I finanziamenti per la zona industriale e i fondi per restaurare la Collegiata di San Martino e Palazzo Stabile”.
Da venerdì però dovrebbe essere ufficializzato il Consiglio Comunale: “Io e gli altri consiglieri” conclude Marraffa “abbiamo deciso di fare un’opposizione attenta ma costruttiva, basata sul programma presentato in campagna elettorale”.
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