La scelta delle sue vacanze, del suo look e delle sue cure è, per cause di forza maggiore, affidata al suo padrone. È quest’ultimo che decide per lui. È lui che sceglie dove e se portarlo in vacanza. Se farlo attendere in auto o ad un palo mentre è indaffarato a fare la spesa. Se mettergli la museruola e/o il guinzaglio in un luogo pubblico. Cosa dargli da mangiare e cosa no. Dove fargli fare i suoi bisognini e dove no. Ogni padrone a due zampe dovrebbe scegliere ciò che ritiene più consono per il bene del proprio amico. Ma deve anche prestare attenzione agli altri nel caso in cui, in questa decisione, vengano questi ultimi inconsapevolmente lesi.
Non mi sorprende affatto se in quel di Martina Franca, paese in cui le testimonianze sulla mancanza di buona educazione e di civile convivenza non mancano, dove non vige il rispetto tra gli automobilisti e i pedoni, tra i parcheggiatori e le zone a traffico limitato, tra quelli che rispettano il proprio ambiente e i strafottenti, ci siano coloro che portano i loro amici a quattro zampe a fare i loro bisognini in giro per il paese senza curarsi di lasciare quel posto così come lo hanno trovato. A quanto pare risulta difficile pensare ad un luogo pubblico come una propria casa. Eppure questa buona norma è riportata come clausola anche nei comuni contratti di affitto. Una clausola che mi permetto di modificare e di rigirare a questo contesto, ma che è possibile far propria in tutte le situazioni che abbiano come oggetto il “luogo pubblico”:
“Il locatario (padrone a due zampe) si impegna a conservare l’alloggio (luogo pubblico) in perfetto stato, per tutta la durata della sua locazione (presenza)”
Una clausola che viene rispettata non da tutti, ma solo da coloro che rispettano i luoghi condivisi. Per chi non lo sapesse ci sono dei punti nella nostra Martina Franca, che più di altri, vengono utilizzati come toilette per i loro amici cani. Impossibile pretendere di non far passeggiare per il paese il proprio amico, sarebbe umanamente impossibile. Ma le buone maniere si. Quelle non solo si possono, ma si devono pretendere.
L’amministrazione comunale potrebbe certo dare degli input. In Messico per esempio in alcuni parchi pubblici sono stai collocati dei particolari contenitori chiamati “Terra Poo”, in cui buttare gli escrementi del proprio cane. Questi contenitori sono dotati di un particolare dispositivo che traduce il peso del contenuto riposto al suo interno, in minuti gratis per collegarsi ad una rete WiFi. Trasformo dunque la tua cortesia e il tuo senso civico in un servizio di utilità comune, ossia diffondendo hot gratuiti urbani. Inoltre pare che il contenuto venga trasformato in bioenergia al metano che il parco può poi usare al posto dell’elettricità.
Con tutte le necessità di cui il nostro paese attualmente ha bisogno, è impossibile fare certe pretese. Ma se anche l’amministrazione comunale posizionasse in alcuni punti ritenuti “più strategici” per questo utilizzo, delle pattumiere con annessi sacchetti e guanti di plastica (quelli che si trovano nel banco frutta dei grandi centri commerciali per intenderci), o avviasse un’ordinanza comunale per “Deiezioni solide di animali su suolo pubblico” come già molti comuni hanno fatto, sarebbe di certo un buon inizio, ma dubito vengano raggiunti gli obiettivi sperati. Lo dimostra il fatto che alcuni di questi luoghi sono già dotati di comuni cassonetti per l’immondizia. Ma nonostante questo il tutto viene lasciato in bella vista.
Sarà forse antiestetico per gli abitanti di Martina Franca uscire con una scopa e una paletta, ma esistono pur sempre le borse, che indipendentemente dalla loro grandezza, sono tutte capaci di contenere un paio di buste di plastica.
Il decoro del nostro paese è soprattutto nelle mani di chi ci vive. Se chi ci vive non rispetta il proprio ambiente non è soggetto a fare pretese. E se un giorno tutti decidessero di accendere il proprio interruttore che avvii la spia della buona educazione civica, parte delle speranze dei cittadini, avrebbero già una buona base per diventare realtà. E questo non è difficile.
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