Piazza Angelo Marotta, eroe del lavoro

Era l’ottobre del 2005, e Angelo Marotta, un operaio, intervenne d’urgenza per risolvere un problema nel flusso delle acque nere delle parti della stazione. Era il 31 ottobre 2005 e pioveva forte quella sera, quando anche il Tg1 nazionale mandò le sue telecamere a Martina Franca.

Acqua che non s’aspetta, altro che benedetta…” diceva De Andrè, e quell’acqua tutt’altro che santa investì Angelo Marotta e lo strappò via per sempre alla famiglia, alla madre, alle sorelle, alla moglie e alle figlie. Dopo sette anni, a pochi mesi dalla sentenza che condanna ad un anno (pena sospesa) Francesco D’Agostino, titolare dell’impresa di Gravina per la quale Angelo Marotta lavorava, per non aver fornito al suo operaio gli adeguati strumenti di sicurezza, la Federazione della Sinistra di Martina Franca chiede a Franco Ancona di intitolare una via o una piazza all’operaio, vittima del dovere, eroe del lavoro.

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