Patrimonio immobiliare pubblico. Consegnato al Comune l'inventario: a Martina Franca resiste l'enfiteusi

E’ stato consegnato il lavoro fatto dall’ingegnere Nasti sull’inventario del patrimonio immobiliare pubblico. Il lavoro è durato parecchi mesi ed è stato condotto sulla base dei vecchio inventario, non aggiornato dagli anni ottanta. Non è stato possibile dare un’occhiata al lavoro, nonostante avessimo fatto richiesta ben un mese fa, ma il motivo è che ancora stamattina, nemmeno il sindaco aveva contezza dei contenuti. Eppure qualcosa possiamo anticipare.

Il comune di Martina Franca ha un patrimonio immobiliare immenso, ma frammentato. Il lavoro di Nasti è stato quello di controllare ad una ad una le voci del vecchio inventario e di verificarne lo stato, anche catastale. Molti non erano ancora stati accatastati e, questa è l’unica vera notizia che possiamo darvi, a Martina Franca esiste ancora l’enfiteusi, ovvero il diritto a godere di un bene senza esserne proprietario. Il Comune è proprietario fondi e beni immobili concessi secondo questa prassi di origine feudale, ma è anche a sua volta enfiteuta di altri beni. La legge dice che in qualsiasi momento questi beni possono essere acquisiti dall’enfiteuta pagando quindici volte i canone annuo.

A parte i retaggi medievali, a Martina Franca tra i beni ci sono masserie e boschi, ma anche tutte le scuole rurali che nel secolo scorso hanno contribuito ad elevare il livello medio dell’istruzione cittadina. Molte sono state abbattute, molte occupate. Alcune sono abbandonate.

Di questo mastodontico lavoro, l’amministrazione ne farà una presentazione pubblica e, come ci è stato riferito, sarà messo in rete per poterlo consultare.

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