La strage di Ustica è uno di quei misteri che inquinano ancora la memoria italiana. Un punto nero, manco troppo piccolo, che si trova lì, incastonato negli anni delle stragi e del terrorismo, dell’arrivo dell’Aids e della diffusione dell’eroina. Erano tempi di Guerra Fredda e Martina Franca era un obiettivo sensibile, perchè ospitava uno dei più importanti centri radar italiani oltre che una base Nato.
Di questa storia ne hanno parlato in molti, molti ne hanno narrato le ipotetiche trame internazionali. La Libia, gli Stati Uniti, il Mediterraneo. Quello che rimane, come al solito, sono i morti, ottantuno persone che andavano verso la Sicilia, alcuni in vacanza, alcuni tornavano a casa. Se si va al museo organizzato a Bologna si potrà vedere la carcassa originale del DC9 dell’Itavia (da cui sono tratte le foto che pubblichiamo) e un’installazione che permette di immaginare i pensieri delle persone a bordo un attimo prima di esplodere.
Martina Franca è centrale nella vicenda, Martina Franca con i suoi segreti, con la sua servitù militare, con le basi, con i radar. A Martina Franca si erano accorti che qualcosa non andava. Chi sa non ha parlato, oppure non ha parlato abbastanza. Ma c’è un sito che raccoglie tutto il materiale disponibile che riguarda la nostra città.
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