E’ appena terminato l’incontro in Provincia, presso l’assessorato del Lavoro tra i rappresentanti di Itn, Confindustria, Filctem Cgil e i lavoratori dell’industria di Nardelli. Dopo le tensioni tra azienda e lavoratori, per la volontà della prima di cessare la produzione in Italia, pare si sia trovato un accordo che permetterà a Nardelli di abbassare i costi del lavoro, andando incontro alle necessità dettate anche un po’ dalla crisi e dalla necessità di riprendersi da scelte imprenditoriali poco lungimiranti e ai bisogni dei lavoratori che non solo non possono perdere il lavoro, ma che con esso perderebbero anni di esperienza, la cui perdita graverebbe su tutto il territorio di Martina Franca.
Tornando alla vertenza, la Cgil, rappresentata da Giuseppe Massafra, ha più volte in questi mesi tentato di proporre soluzioni che andassero oltre i meri ammortizzatori sociali, ma che permettessero di riprendere l’attività e di rilanciare l’economia. Una di queste proposte pare sia piaciuta un po’ a patron Nardelli che ha sciolto appena appena il gelo che lo caratterizza, permettendo ai suoi collaboratori di discutere della proposta. In sintesi, la proposta sarebbe quella di permettere ai lavoratori di investire le proprie abilità in proprio, con l’aiuto iniziale dell’azienda Itn. Ma per fare questo c’è bisogno di tempo e il tempo è garantito dalla cassa integrazione.
Oggi a Taranto si è discusso di questo, ovvero dei mesi che l’azienda può garantire evitando la mobilità. Venerdì prossimo si dovrebbe firmare l’accordo per un periodo di forse un anno di cassa nel quale sia l’azienda che i lavoratori e i sindacati potranno mettere mano alla soluzione, trovando la strada migliore per garantire a Nardelli di evitare grossissime perdite e ai lavoratori di perdere il lavoro.
Giuseppe Massafra commenta la situazione, facendo riferimento ai grandi cambiamenti nazionali, voluti dal ministro Fornero, che non piacciono nemmeno a Confindustria: “Si va sempre più verso un mercato del lavoro in cui gli ammortizzatori sociali verranno sempre meno. Senza di essi, senza la possibilità di avere una cassa integrazione, il possibile accordo con Nardelli non sarebbe stato possibile“.
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