Ci è arrivato un comunicato dall’associazione Martina Tre, il movimento giovanile nelle cui fila ha mosso i primi passi l’assessore Stefano Coletta. Riguarda l’ospedale, questo comunicato, e il rischio chiusura.
Tutto nasce da un comunicato della Regione Puglia, pubblicato il 12 luglio, a seguito della conferenza dei sindaci. Nel comunicato si dice che:
“L’Ospedale della Valle d’Itria sorgerà quindi a ridosso della SS16 bis, in prossimità dello svincolo con la SS172, a 10 km da Monopoli e a 3 da Fasano, su un suolo ricadente per tre quarti circa in territorio di Monopoli e il resto in territorio di Fasano. Questa struttura assorbirà, solo a regime, l’offerta sanitaria di Monopoli, di Fasano, di Martina Franca, oltre che di Conversano già reso oggetto di un progetto di riconversione come Poliambulatorio di III livello”.
Come è noto, questa notizia, diffusa in maniera poco responsabile, ha prodotto panico in città, ma non in tutta la città, solo tra coloro che leggono i giornali o che sono interessati alla politica. Il centrodestra si è schierato immediatamente a difesa dell’ospedale che, in tutta onestà, non ci sembra corra il rischio di essere chiuso.
Oggi interviene anche Martina Tre, che dopo la manifestazione contro la chiusura del reparto di ostetricia, tiene molto a cuore la questione della salute.
I giovani dell’associazione dicono:
L’associazione Martina Tre ricorda che sarà sempre in prima linea e sarà pronta a scendere di nuovo per le strade se questa ipotesi dovesse solo avvicinarsi alla realtà. Lo faremo basandoci sulla puntuale relazione tecnica realizzata a novembre sulla scorta dello schema di Piano Sanitario Nazionale 2011-2013, oggi maggiormente attuale, laddove si preveda non già la chiusura di tre reparti, bensì quella dell’intero ospedale, basandosi essa non solo sul generico diritto alla salute previsto dall’articolo 32 della Costituzione, quanto invece al particolare diritto alla salute in base ai criteri di territorialità, di logistica, di economia e di cultura previsti e sanciti dallo stesso PSN
In pratica fanno sapere che se ci sarà da lottare, lotteranno in prima linea.
Il comunicato della Regione è volutamente ambiguo, forse, anche perchè l’ospedale di Monopoli e Fasano andrebbe a sostituire quello di Ostuni e non quello di Martina Franca, a cui si fa riferimento solo per quanto riguarda l’assorbimento dell’utenza.
Ma sulla questione salute, non c’è stato nessuno, ma proprio nessuno, finora, che si sia alzato a difendere la qualità della sanità locale e non solo la quantità. Quanti sono i pazienti che si ricoverano? Come funzionano le strutture? Quanto incide nella qualità l’intramoenia dei medici?
Qualcuno lo farà, prima o poi.
Nel frattempo concludiamo con le parole dell’associazione Martina Tre:
L’unico atto vero è datato 9 luglio 2012, ossia pochi giorni prima il polverone sollevatosi sul nostro ospedale. E tale atto, il numero 1867, con oggetto “rideterminazione della dotazione organica”, prevede inequivocabilmente il potenziamento del nosocomio di Martina Franca, che è peraltro quello che più guadagna in termini di posti letto, conservando inoltre i tre reparti oggetto delle proteste novembrine, potenziati anch’essi con l’unica esclusione dell’Utic che viene eliminata, non essendo peraltro mai entrata in funzione.
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