Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri il decreto che prevede il taglio delle sezioni distaccate dei tribunali. In totale saranno 31 le sedi chiuse, a fronte delle iniziali 37. Rimarranno in fatti aperti i presidi giudiziari nelle aree ad alta infiltrazione di criminalità organizzata: Caltagiro e Sciacca in Sicilia; Castrovillari cui sarà accorpato il tribunale di Rossano, Lamezia Terme e Paola in Calabria; Cassino cui sarà accorpata la sezione distaccata di Gaeta nel Lazio. A questi si aggiungerà l’apertura di un Ufficio di Procura anche il Tribunale di Napoli Nord, la zona di Secondigliano e Scampia.
[Qui la tabella con l’elenco dei tribunali tagliati]
A Martina Franca il tribunale sarà chiuso e i dipendenti saranno trasferiti a Taranto.
Resta il dubbio degli immobili. Secondo il testo del decreto, che si può leggere per intero a questo link: http://www.altalex.com/index.php?idnot=18858, il Ministro può disporre che le stanze e i palazzi che prima ospitavano gli uffici giudiziari, rimangano a disposizione del tribunale per altri cinque anni, ma saranno comunque i comuni a pagarne le spese.
Il lavoro per i tribunali che rimarranno sicuramente aumenterà, come aumenterà il caos dovuto all’arrivo di nuovi magistrati e nuovi funzionari. Non sarà impensabile la costruzione di nuove sedi, dando vitalità all’edilizia giudiziaria, facendo muovere l’economia. Ma questo, a parte gli spiccioli dei palazzi nuovi, non potrebbe comportare un rallentamento del lavoro dei giudici?
La sezione di Martina comprendeva tre giudici, di cui due onorari, quattro cancellieri, tre operatori giudiziari, di cui uno ausiliario e tre ufficiali giudiziari. Le udienze si tenevano dal lunedì al giovedì.
Si svuoterà un intero piano del Palazzo Ducale, con buona pace di chi non voleva più vedere avvocati parcheggiare nell’atrio.
Lascia un commento