Nonostante fossero in ferie Daniele Del Genio e Bruno Simeone hanno aperto le porte del loro studio/ufficio/laboratorio a Martina News, per un’intervista un po’ fuori dall’ordinario. Li abbiamo contattati, infatti, per chiedere loro come fare ad affrontare la crisi. Dopo professori e taumaturghi, infatti, abbiamo pensato che uno stilista e un ingegnere, che hanno un loro negozio in via della Spiga a Milano e che vanno in Cina a vendere e non a comprare, potessero darci dei consigli un po’ più creativi (e positivi) di ridursi a tagliare le spese.
Ovviamente ai più i nomi di Daniele e Bruno non diranno niente, ma agli esperti di moda fanno risuonare nella testa il loro studio di consulenza stilistica Calceviva e la loro linea di vestiti Rossorame. Poco conosciuti a Martina Franca, esportano nel mondo i loro prodotti fatti interamente in Italia, pardon, in Puglia, sfruttando la filiera e l’esperienza del settore manifatturiero di Martina Franca, del nordbarese e salentino.
“Tutto prodotto in Puglia, noi in Cina andiamo a vendere. E’ stata una scelta strategica fatta all’inizio che non abbiamo mai rimpianto, ma che ora sta dando i frutti“.
Un importante investitore cinese li ha scelti per importare i loro lavori, ma sono troppo piccoli. L’azienda dovrebbe crescere. Una necessità in netta controtendenza rispetto al settore che, proprio a Martina Franca, ha lasciato una zona industriale praticamente vuota, a causa di scelte molto poco accorte di una classe imprenditoriale che non ha saputo sfruttare il proprio patrimonio.
La ricetta che Daniele Del Genio e Bruno Simeone propongono è semplice: gli ingredienti sono la qualità e l’internazionalizzazione, delle vendite, e non della produzione.
“Pensare di rivolgersi ad un mercato solo italiano non ha senso” ci dice Daniele Del Genio “il mercato vero è nei paesi emergenti, che scelgono il Made in Italy, lo sanno riconoscere tra le imitazioni. Ma il Made in Italy non è solo una questione di qualità: chi compra un prodotto italiano sceglie di acquistare un’esperienza“. Ci fa notare come ormai le confezioni cinesi ci hanno raggiunto in termini di qualità, ma non ancora in termini di design e innovazione. “E non ci raggiungeranno mai, se scegliamo di studiare, di continuare a migliorare. Non possiamo competere in termini di costi, è folle pensarci, anche pensare solo di poter abbassare il costo del lavoro non ha senso, la strada deve essere un’altra“.
Quale?
“Fare rete, fare sistema. Riuscire a metterci tutti intorno ad un tavolo e smetterla di guardarsi i piedi senza andare oltre. La soluzione è la capacità di rispondere ad una domanda attraverso la collaborazione, anche tra più settori“.
Una capacità che l’imprenditoria locale non ha mai avuto, considerando che l’obiettivo era rubare i clienti al concorrente e mai fare rete, condividendo know how e buone pratiche. E l’amministrazione, gli Enti Locali, dovrebbe fare da mediatore in un processo di creazione di comunità di pratiche, suggeriscono i due di Calceviva.
“Ora è tempo di unire le forze, anche perchè da queste parti abbiamo le capacità e la voglia di farlo” continua Daniele del Genio, mentre accende una sigaretta cinese, ricordo del recentissimo viaggio nella terra del Dragone, in cui hanno fatto loro notare che sono troppo piccoli, che hanno bisogno di ingrandirsi.
Suona come un paradosso, oggi, no?
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