Turismo: in Puglia presenze in calo. E' davvero la soluzione alla crisi?

Il turismo in Puglia è calato del 6%. Lo dice Federalberghi (http://www.federalberghi.it/notizia1.asp?id=7073), che ha pubblicato ieri i dati sulle presenze. Non disponiamo ancora dei valori assoluti e in particolare di quelli relativi a Martina Franca e alla Valle d’Itria, di cui comunque siamo in attesa.

Il turismo è in calo in generale, in Italia. Gli italiani, in particolare, sembrano spostarsi meno, tanto che le presenze straniere, in verità, sono cresciute, sebbene solo dell’1,2%. Secondo un raffronto con i dati di luglio e agosto del 2011, si può dire che solo la Campania, la Sicilia e il Veneto hanno registrato un aumento delle presenze, a discapito di regioni finora considerate trainanti, come la Toscana e la Sardegna, insieme alla Puglia. La debacle più grossa l’ha avuta la Toscana con dieci turisti su cento in meno (-14,6% di italiani ed un -6,8% di stranieri), seguita dalla Sardegna (-10,8% di italiani ed un -1,3% di stranieri) e poi la Puglia (-5,5% di italiani ed un -8,2% di stranieri).

A differenza delle altre regioni, in cui il calo degli stranieri è minore rispetto alle presenze italiane, in Puglia accade il contrario: continua ad essere preferita dagli italiani ma gli stranieri vengono di meno. Sarà a causa dei trasporti, e non per l’offerta, altrimenti non ci sarebbe spiegazione. Lo dicevano i sindaci due giorni fa: chi arriva all’aeroporto di Bari non sa come arrivare in Valle d’Itria.

Questi dati però devono costringere i policy maker a prendersi almeno qualche minuto per riflettere sul turismo come nuovo asse di sviluppo dell’economia, cioè, i dati forniti da Federalberghi non erano imprevedibili, considerando che si va in vacanza solo se si hanno soldi e si hanno soldi solo se si lavora. E se c’è la crisi, il lavoro diminuisce e diminuisce il budget da destinare alle ferie (semmai si riesca a metterlo da parte). 

 

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