Riceviamo e pubblichiamo la denuncia presentata al Sindaco di Martina Franca, alla DPL di Taranto e alla Guardia di Finanza sulla gravissima condizione di numerosi soci lavoratori della Coop Labor et Securitas, affidataria dell’appalto del Comune di Martina Franca per la gestione del parcheggio su suolo pubblico, inviata dalla CGIL di Martina Franca e dalla FILT-CGIL provinciale, obbligate a questa iniziativa per l’assoluta indisponibilità della Cooperativa ad affrontare i problemi insorti negli ultimi mesi, che hanno visto l’allontanamento ingiustificato e illegittimo di soci lavoratori, molti dei quali iscritti alla coop da moltissimo tempo:
La CGIL di Martina Franca e la FILT CGIL di Taranto, nelle persone rispettivamente di Isabella Massafra (coordinatrice della CGIL di Martina) e Pietro Greco (segretario generale della FILT di Taranto), espongono quanto di seguito, avendone ricevuto mandato dai lavoratori coinvolti.
Il Comune di Martina Franca, con determina n. 123 del 30/11/2011, aggiudicava il servizio di gestione dei parcheggi pubblici a pagamento per 3 anni + 180 giorni a copertura del periodo necessario ad espletare il bando successivo, alla ditta Labor et Securitas Soc. Coop. Arl.
Il Capitolato d’appalto, che regola i rapporti contrattuali tra il Comune e la Cooperativa relativi all’organizzazione del servizio, indica anche i diritti e i doveri reciproci. Tra l’altro, prevede, in caso di violazione delle disposizioni e delle clausole contrattuali, in esso contenute, i casi di risoluzione di diritto del contratto e quelli in cui, a fronte di inadempienze della Cooperativa , è previsto il pagamento di una penale.
Tra le condizioni che determinano la risoluzione del contratto vanno indicate:
– la sospensione o ritardo nei pagamenti del canone dovuto al comune per un periodo superiore a 15 giorni(art. 11);
– l’obbligo ad assumere, come lavoratori dipendenti, tutti gli addetti al servizio nel numero non inferiore a 12 dipendenti della precedente ditta affidataria, riconoscendo agli stessi la professionalità acquisita ed impiegandoli per un numero di ore non inferiore a quelle prestate presso la precedente affidataria del servizio(art 12); nello stesso art. si stabilisce che la Coop deve rispettare le condizioni normative e retributive sancite dal CCNL;
E’ accaduto, invece, che la Coop Labor et Securitas, contravvenendo agli impegni contrattuali, immediatamente dopo l’aggiudicazione dell’appalto, ha iniziato ad allontanare dal lavoro proprio i dipendenti o soci lavoratori che avevano maturato molti anni di attività lavorativa e, in alcuni casi, perfino i soci fondatori, con modalità che sono in netto contrasto con la normativa e con il CCNL.
Ciò avveniva per il tramite del signor Leonardo Antonio Carrieri, che apparentemente ed a suo dire è un semplice socio della Coop., privo di alcun potere decisionale.
Le modalità di allontanamento dei suddetti soci – lavoratori erano le seguenti: il sig. Carrieri mandava a chiamare il socio-lavoratore che si doveva espellere o licenziare e lo invitava, con una scusa qualsiasi, a non presentarsi, il giorno dopo, sul posto di lavoro, dando ad intendere di averlo solo sospeso temporaneamente.
Tuttavia, poiché questa “sospensione” si protraeva a lungo ed i sospesi dal servizio cominciavano ad essere in molti, i soci lavoratori, su suggerimento delle scriventi OOSS, decidevano di richiedere all’UTL il proprio stato occupazionale, onde verificare la loro posizione. Solo in questa occasione e solo fortuitamente venivano a conoscenza di essere stati licenziati, senza peraltro, aver ricevuto alcuna comunicazione scritta.
Per altri due soci lavoratori, invece, il Consiglio di Amministrazione della cooperativa, invece di procedere al licenziamento, ha optato per un’ulteriore soluzione, ancora più drastica: li ha allontanati dal servizio e, successivamente, comunicando la decisione del Consiglio di Amministrazione, li ha esclusi dalla Cooperativa, determinando, di fatto, il loro automatico licenziamento. E’ pleonastico aggiungere che le motivazioni dell’esclusione, addebitate ai soci-lavoratori, sono false, generiche, inconsistenti e infondate.
Se ciò non bastasse, c’è da aggiungere che la Cooperativa non ha mai applicato il CCNL di categoria, stante che le retribuzioni dei lavoratori sono da sempre state ben al di sotto dei minimi contrattuali (la paga effettivamente percepita mensilmente, al netto delle ritenute, era di circa € 400,00 a fronte di un lavoro giornaliero a tempo pieno) e che non ha mai concesso, né retribuito, le ferie, i permessi, le mensilità aggiuntive e, dopo la conclusione del rapporto di lavoro, il TFR.
Inoltre, ha gestito in maniera, a dir poco, caotica il personale. Infatti, mentre i redditi annuali dichiarati ai fini IRPEF coincidono con la reale retribuzione dei lavoratori (pari ad € 4.800,00 annui), quelli dichiarati all’INPS per il versamento dei contributi sono pari ad €13.000,00 così come indicati nei Mod. CUD.
Ancora, riguardo alle buste paga si può osservare che alle ore mensili lavorate non corrispondono gli emolumenti erogati.
La scrivente Organizzazione sindacale, che ha già attivato le procedure per impugnare sia i licenziamenti verbali, sia l’esclusione dei soci dalla Cooperativa, non avendo ottenuto alcun riscontro da parte della cooperativa, ha chiesto ed ottenuto un incontro con l’Amministrazione Comunale di Martina Franca.
Quest’ultima, nella persona del Vicesindaco Pasquale Lasorsa, si è resa disponibile a chiedere conto alla cooperativa del suo operato ed l’ha sollecitata ad incontrare i rappresentanti dei lavoratori, al fine di addivenire ad una situazione più chiara.
All’incontro organizzato dal Vicesindaco Lasorsa, la Cooperativa, rappresentata dal signor Leonardo Antonio Carrieri, persona priva, del resto, di ogni potere rappresentativo e decisionale, presentandosi infatti come socio delegato dal Consiglio al solo scopo di ascoltare, nel negare le accuse rivolte alla Cooperativa (ossia di aver licenziato ingiustamente, oltre che verbalmente una parte dei soci lavoratori e di averne escluso altri con motivazioni speciose, di non aver rispettato nessuna norma del CCNL e di avere, di conseguenza, infranto le clausole contrattuali sottoscritte con il Comune), ha rinviato l’incontro ad altra data, adducendo, come motivazione, che solo il Consiglio di Amministrazione della Cooperativa poteva assumere decisioni di tale delicatezza e portata, come quella di revocare i licenziamenti e le esclusioni.
Tuttavia, ad oggi ancora la Cooperativa non ha promosso alcun incontro, né ha provveduto a comunicare ai sottoscritti alcunché.
A questo punto, le scriventi Organizzazioni Sindacali, poiché il comportamento della Cooperativa contravviene in modo evidente al principio fondante delle cooperative, le quali devono garantire ai soci la continuità di occupazione lavorativa ed il miglioramento delle loro condizioni economiche, sociali e professionali e poiché è stato continuamente eluso e violato il CCNL di categoria, chiedono:
-al Comune di Martina Franca di controllare e verificare che la Cooperativa abbia rispettato le condizioni sancite dal Capitolato di appalto, compreso il puntuale pagamento del canone mensile.
-all’Osservatorio provinciale sulle cooperative, presso la DTL, istituito con il Protocollo Cooperazione del 10/10/2007, di applicare la legge n.142/01, che ha sancito l’instaurazione oltre del rapporto societario, di un distinto vincolo contrattuale che disciplini la prestazione lavorativa;
-al Comando provinciale della Guardia di Finanza ed alla DTL di Taranto di intervenire per verificare se ci sono discrasie tra quanto risulta nelle buste paga e sui Mod. Cud e quanto dichiarato ai fini Irpef o all’Inps, comminando, se del caso, le dovute sanzioni.
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