“Non me la sento di abbandonare Taranto, dopo che ci ha dato da mangiare“. Con queste parole Franco Ancona indica senza nessun dubbio la direzione che prendere Martina Franca in occasione del riordino delle province. E se a prima vista può sembrare un segno di riconoscimento verso la città industriale, il sindaco sottolinea come il riordino delle province non debba essere un mero spostamento di bandierine, ma un’ulteriore occasione per superare la crisi. Quindi, dubitando del fatto che si possa vivere solo di turismo e di agroalimentare, lo sguardo di Ancona si rivolge verso Taranto, l’apparato industriale e il porto. E mentre dice queste parole guarda il sindaco Tommaso Scatigna di Locorotondo, città che si trova ancora in bilico nella scelta.
“Secondo me la gente non lo sa nemmeno quello che sta accadendo” ci dice uno dei cittadini intervenuti durante l’incontro a Villa Mitolo, organizzato proprio dal Comune di Locorotondo per discutere della scelta tra Bari città metropolitana e la provincia di Taranto-Brindisi. E così sembra per molto tempo, durante i primi due interventi, del vice Capo di Gabinetto del Comune di Bari che illustra tecnicamente cosa sarà la città metropolitana e dell’Assessore Regionale Marida Dentamaro. Due interventi tecnici, un po’ come le istruzioni di un gioco di cui non sai nemmeno di cosa si tratta. La Dentamaro sembra certa che la città metropolitana sia un’ottima opportunità, sia dal punto di vista della governance sia dal punto di vista della disponibilità economica.
E proprio questo passaggio che non piace ai sindaci di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca, che puntano il dito verso la Regione accusata di fare politiche che prediligono sempre o Bari o Lecce e mai i territori come la Valle d’Itria, nonostante sia utilizzata come biglietto da visita per il turismo e l’enogastronomia.
“Deliberiamo di stare insieme” dice Franco Ancona nel suo intervento “perchè solo se la Valle d’Itria è unita la Regione sarà costretta a considerarci come territorio di primo piano“. E indica Locorotondo come un pezzo fondamentale del progetto, che va “oltre le province, le supera“.
“Noi non vogliamo essere l’appendice nè di Bari, nè di Lecce” conclude il sindaco di Martina Franca, a cui fanno eco, nei loro interventi, il sindaco di Locorotondo e il sindaco di Cisternino.
Ma se Cisternino ha già deliberato, Martina Franca sembra decisa, Locorotondo invece tentenna ancora, lasciando la parola ai cittadini che potranno esprimere la loro preferenza attraverso delle iniziative in giro per la città. Domani e domenica invece toccherà a Fasano scegliere, attraverso un referendum.
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