Furti in appartamento in aumento a Martina Franca. Colpa della crisi?

Non passa giorno senza che qualcuno non ci avvisi di un furto accaduto da qualche parte. In campagna, di notte, in città, addirittura di giorno, con le chiavi, sembra, eludendo allarmi e inferriate, protezioni e accorgimenti.



Il fenomeno è in crescita, è evidente, lo dicono i racconti, le testimonianze. Sembra non ci sia posto a Martina Franca, o persona, che non sia stato in qualche maniera sfiorato.

Il periodo lo favorisce. Le vacanze sono finite da un po’ e le campagne si svuotano, le famiglie tornano in città, magari lasciando qualcosa ancora nella residenza estiva. Un paio d’ore di appostamento e il gioco è fatto: si salta un muretto, si forza la finestra e si entra.

A parte il periodo, la situazione economica è sicuramente peggiorata e il tipo di furti ne rappresenta un segnale. Non si cerca oro o soldi, o almeno, non solo. Dalle case “visitate” sparisce il cibo, i cosmetici, suppellettili di poco conto. Segno che chi ruba non è un professionista ma spesso un disperato.

Come in ogni occasione, però, prima di arrivare a facili allarmismi, è meglio prevenire. Innanzitutto i sistemi di allarme si consiglia che siano diversi, almeno due, e indipendenti. Non basta una porta blindata, che si può aprire con una tessera se non è stata chiusa con le mandate, oppure con dei grimaldelli. E poi, secondo vari siti e blog, la cosa migliore è segnalare alla Polizia, o chi volete, ogni movimento sospetto.

Ma, secondo chi scrive, non è la repressione un metodo sufficiente. Anzi, spesso è controproducente. Meglio è prevenire, avere una mappa sociale della città, comprendere come è davvero la situazione, conoscere il numero delle famiglie in difficoltà, intercettare le domande, favori pratiche di solidarietà. Il Comune, per esempio, dovrebbe riflettere sulla possibilità di potenziare i servizi sociali, non solo in termini di assistenzialismo ma anche in termini di progetti a più ampio respiro.

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