“Ora il Comune si restituisca quanto indebitamente incassato“, è quanto richiesto da Paolo D’Arcangelo, già consigliere comunale, in una nota diffusa nei giorni scorsi.
Secondo l’ex consigliere comunale, infatti, il comune di Martina Franca ha incassato 2milioni 541.835 euro dall’IMU sulla prima casa e ben 12milioni e 542.721 euro dall’IMU sugli altri immobili. I dati, come confermato dallo stesso D’arcangelo nella sua nota, sono stati diffusi dal Dipartimento delle Finanze ed evidenziano come l’incasso totale sia di molto superiore a quello che il sindaco Franco Ancona e l’Amministrazione avevano preventivato. “In totale oltre 15 milioni di euro – scrive nella sua nota Paolo D’arcangelo -. Cioè ben 5 milioni di euro in più di quanto il Sindaco Ancona, con i suoi Assessori e Dirigenti, aveva stimato di incassare. Lo ricordo – continua D’Arcangelo – 8milioni e 300mila euro che pareva non bastassero a pareggiare i conti del bilancio, così si era deciso di aumentare l’aliquota sulle seconde case prevedendo di incassare ulteriormente 1milione e 880mila euro“.
La richiesta, quindi, è che si restituiscano ai cittadini i soldi indebitamente incassati con l’aumento dell’aliquota sulle seconde case: “cioè – secondo i calcoli di Paolo D’Arcangelo – 150 euro a contribuente e 300 euro a famiglia“.
Non si è fatta attendere la risposta di Lorenzo Basile, assessore al Bilancio del comune di Martina Franca, che consiglia vivamente di evitare di strumentalizzare il lavoro dell’Amministrazione, soprattutto in campagna elettorale, diffondendo numeri errati sulle tasse: “Che dare i numeri sia diventato ormai una consuetudine consolidata è evidente, ma quando nel darli si finisce per farneticare, specie quando si tenta di strumentalizzare il lavoro dell’Amministrazione in piena campagna elettorale, francamente il tutto finisce nella pateticità”.
Adesso passiamo ai numeri, quelli veri, secondo quanto dichiarato dall’Assessore, considerato che i dati pubblicati dal Ministero non sono stati ancora aggiornati: “rispetto ai 10.180.000 euro previsti in Bilancio, come quota Comune, abbiamo incassato in base all’ultima reversale del 14 febbraio 9.825.638,94 euro pertanto, a fronte di quanto preventivato, mancano circa 350.000,00 euro che presumiamo poter incassare nelle prossime settimane. Cifre che ci hanno consentito di salvaguardare gli equilibri di Bilancio. Forse qualcuno dimentica – o finge di dimenticare – che ben 5.511.646,00 euro sborsati dai cittadini martinesi sono stati direttamente incassati dallo Stato senza neanche passare sul conto del nostro Comune. È evidente che se l’intero gettito fosse rimasto nelle nostre disponibilità non avremmo avuto alcuna necessità di aumentare le aliquote sulle seconde case, ma sicuramente le avremmo potute ridurre”.
Evitare confusioni, secondo l’assessore Basile, soprattutto in un momento così difficile, sarebbe auspicabile: “vengono dati numeri in ‘libertà’ e senza cognizione di causa si finisce per creare solo confusione che, specie in un momento particolarmente difficile, è un atteggiamento quando meno discutibile. Come è, altresì, futile continuare ad insinuare che la convalida delle aliquote sia stata approvata fuori termine, considerato che il Ministero non ha trovato alcuna eccezione agli atti prodotti da questa Amministrazione, a differenza di altri Comuni, come Conversano, al quale il Ministero ha comunicato l’invalidità delle delibere”.
“Quando si tratta di tasse e imposte che gravano già pesantemente sui cittadini – conclude l’assessore Basile – sarebbe auspicabile che ci fosse massima chiarezza e senso di responsabilità al fine di evitare inutili quanto banali strumentalizzazioni a fini politici”.
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