La Città ai popola di Artisti di Strada, in scena la 21esima edizione del Festival

Presentazione ufficiale questa mattina, presso la sala sindacale del Comune di Ostuni, della 21esima edizione del Festival degli Artisti di Strada. Con l’obbiettivo della destagionalizzazione del flusso turistico, l’associazione “Marvalang”, con il patrocinio del Comune di Ostuni, organizza una delle più importanti manifestazioni di arte di strada del sud Italia, il Festival degli Artisiti di Strada.

Il festival andrà in scena da domani, venerdì 13 settembre e si svolgerà per tutto il weekend. Momento finale, domenica prossima 15 settembre, alle ore 22.00 con il Gran Galà degli artisti che si svolgerà alla Scalinata Mons. Elio Antelmi. Presenti alla presentazione: il Vice Sindaco, Antonio Blasi; l’Assessore al Turismo, Agostino Buongiorno; il presidente dell’Associazione Marvalang, Enzo Palumbo e il dirigente del settore turismo, Maurizio Nacci.

In conferenza stampa, il presidente dell’ associazione Marvalang, Enzo Palumbo, ha detto: “Abbiamo avuto diverse difficoltà nell’ organizzare l’edizione di quest’anno, la crisi i tagli hanno condizionato molto l’organizzazione”. Saranno dodici gli artisti che si snoderanno lungo il centro di Ostuni; “Come negli altri anni ci saranno molti artisti a cappello, novità assoluta dell’evento, una banda di strada che viene da Turi”.

L’iniziativa, rientra nel cartello estivo dell’estate ostunese, che terminerà con la festa del vino novello a San Martino, intanto nel secondo weekend di settembre spazio agli artisti che da sempre caratterizzano l’estate ostunese. È infatti sempre possibile incontrare nei vicoli della Città Bianca, artisti che si esibiscono a cappello, portando i città, musica e tradizioni locali ed internazionali.

Alla conferenza stampa, l’assessore al turismo, Agostino Buongiorno ha detto: “Un bel traguardo sia per l’associazione, che per la città, questo è uno degli eventi che arricchisce l’offerta turistica. Le notizie che giungono dalle strutture turistiche, sono positive, potremo così offrire ai nostri ospiti una grande manifestazione di arte di strada”.

Il percorso che caratterizzerà il festival degli artisti di strada è uno scenario suggestivo, che si snoda tra la Villa Comunale, Piazza Matteotti, Scalinata “Antelmi”, Piazza Libertà, Via Cattedrale e Borgo Antico.

 

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Commenti

Una replica a “La Città ai popola di Artisti di Strada, in scena la 21esima edizione del Festival”

  1. Avatar Dr. Renato
    Dr. Renato

    Vi racconterò qualcosa del Festival che non vi piacerà. Dovete sapere che io e Alessandra Casali dietro le quinte organizzammo artisticamente il primo Festival degli Artisti di strada di Ostuni, con Niki Maffei dell’Arci (lui se lo ricorda benissimo). Una delle condizioni a cui lui subito accondiscese era quella che gli artisti non dovevano essere tanti, massimo una decina di formazioni (tanto quelli spontanei a cappello si sarebbero presentati comunque). Questo per evitare la bagarre degli artisti che si disturbano uno con l’altro durante le performance, e per permettere al pubblico di guardare tutti gli spettacoli, per una crescita culturale e critica del pubblico. Gli artisti dovevano essere pagati a cachet quasi pieno, per evitare l’altro problema della dignità di chi fa il nostro lavoro. Così consigliammo bene Niki Maffei, e lui con i suoi collaboratori e il nostro aiuto creò uno dei più bei Festival di artisti di strada italiani, a detta degli artisti che vennero a lavorare, e a detta di molti spettatori. Io e Alessandra facemmo il nostro spettacolo sulla scalinata e venne un capolavoro. C’erano Salvatore Gatto, Serena e Zar, tanti artisti bravissimi, allora più giovani. Quando la direzione passò in mano ad un certo Vittorio di cui non ricordo più il cognome, di Ostuni, costui ci chiese ancora numeri di telefono degli artisti, spettacoli di qualità che non costassero tanto, e di mettere una buona parola con i colleghi. In cambio avremmo fatto lo spettacolo anche noi nel Festival. Passai due giorni al telefono e a pensare alle proposte migliori e più adatte per il Festival. Le passai al signor Vittorio, gli ripetetti quelle che secondo me erano le condizioni migliori per un lavoro dignitoso degli artisti. Morale: non fummo chiamati a lavorare, nè pagati per il lavoro svolto. E il festival fu la solita porcheria folkloristica con tantissimi gruppi o singoli, pagati con un paio di panini a pranzo e un posto letto in un ex carcere per gli ospiti. Tutti che lavoravano contemporaneamente: in una gran sarabanda buona a creare solo una buona immagine “televisiva” per i turisti, e a far guadagnare i soldi dati dal Comune agli organizzatori del festival. Da allora non ho più avuto contatti con loro (con Niki sono rimasto molto amico). E qui dopo tanti anni grazie a internet viene resa finalmente giustizia al torto fatto. Buona giornata a chi mi legge (forse non per tutti … ; )

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