Riceviamo e pubblichiamo:
“L’Europa deve prendere una posizione chiara in campo energetico e impedire che il vuoto legislativo in materia consenta a ciascun Paese di decidere in completa autonomia su di una tematica così cruciale”. Con questa richiesta il consigliere regionale Pd, Giovanni Epifani, ha indirizzato una lettera al presidente del Consiglio, Matteo Renzi e ai cinque europarlamentari pugliesi (Rosa D’Amato, Raffaele Fitto, Elena Gentile, Barbara Matera, Eleonora Forenza) affinché la questione delle trivellazioni per la ricerca di petrolio o gas lungo le coste adriatiche venga decisa nella giusta sede, ovvero nel Parlamento europeo.
La richiesta di Epifani agli europarlamentari pugliesi è chiara: l’Ue definisca regole certe e uniformi in campo energetico per tutti i Paesi membri. “E’ assurdo – spiega Epifani – che dopo anni di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali in Puglia, a pochi chilometri dal litorale pugliese si trivelli perché lo ha deciso il governo croato. L’assenza di un intervento legislativo da parte dell’Ue infatti ha consentito il proliferare di un’autoregolamentazione selvaggia tale che due Paesi possono adottare scelte energetiche divergenti, anche se quei Paesi sono distanti pochi chilometri. A livello europeo stiamo vedendo lo stesso paradosso che viviamo da anni nel territorio nazionale dove agli sforzi di Regioni come la Puglia, che con regolamentazioni specifiche valorizzano e promuovono il settore delle energie pulite, non corrisponde una politica energetica comune cosicché gli sforzi dei territori virtuosi vengono vanificati dall’assenza di una pianificazione razionale delle risorse prodotte”.
Dopo la barbarie dell’industrializzazione degli anni sessanta e gli sforzi di un ventennio per riappropriarci dell’idea che il territorio vada tutelato non possiamo fare passi indietro – continua l’esponente del Pd regionale – soprattutto una Regione come la Puglia che sulla qualità dei suoi litoranei e la bellezza dei suoi territori ha fondato il brand del suo turismo non vuole guardarsi indietro. Il no alle trivellazioni che la Puglia difende non è ideologico ma nasce dalla convinzione che il petrolio presente nell’adriatico è una fonte modesta a rapido esaurimento e che trivellare contribuirà solo a deturpare il territorio nella migliore delle ipotesi, perché alcuni scienziati non escludono che l’alterazione dell’ecosistema possa generare fenomeni imprevedibili come quelli sismici. “
Spero che il governo italiano faccia un passo indietro sulla questione e che gli europarlamentari pugliesi facciano fronte comune con gli altri eurodeputati provenienti dalle Regioni che si affacciano sull’Adriatico nel far capire all’Ue l’urgenza di definire regole, procedure e leggi quadro uniformi in campo ambientale, con l’obiettivo di una normativa intelligente che realizzi la più equilibrata mediazione tra fabbisogno energetico e sostenibilità dei territori” – conclude Epifani.
Lascia un commento