Sembra una scena della Commedia dell’Arte e invece è la reale situazione di uno dei più grossi e importanti centri industriali dell’Europa. Il Consiglio dei Ministra ha varato un decreto in cui ha inserito una norma che, citando testualmente il comunicato stampa del Governo: “prevede inoltre una serie di disposizioni volte a garantire la continuità dell’attività produttiva di stabilimenti industriali d’interesse strategico nazionale in presenza di sequestro giudiziario di beni quando questo si riferisce a ipotesi di reato riguardanti la sicurezza dei lavoratori, garantendo allo stesso tempo la salvaguardia dell’occupazione, della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell’ambiente“.
Da lunedì ci sarebbe lo spegnimento dell’AFO 2, sequestrato senza facoltà d’uso dalla Procura di Taranto a seguito dell’incidente che è costato la vita all’operaio martinese Alessandro Morricella. Gli altoforni dell’Ilva alimentano la centrale elettrica interna e lo spegnimento di uno solo dei due rimasti (l’altro è l’AFO 4) significherebbe il fermo totale dell’impianto.
La Procura ha rigettato la richiesta di differimento dello spegnimento e ha mandato i carabinieri del nucleo investigativo a notificare ai legali dell’Ilva il rigetto dell’istanza.
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