Vino bianco: Locorotondo per una sera al centro della scena

Domenica 19 luglio il centro storico di Locorotondo si è riempito di colori, odori e sapori di quel vino bianco che ha fatto la storia della cittadina adagiata su una collina delle Murge del sud est barese. La terza edizione della Rassegna vino bianco ha portato nei vicoli del borgo antico i produttori che oggi portano in giro per il mondo non solo un prodotto dell’eccellenza enogastronomica locale ma un vero e proprio brand come qualcuno ha sottolineato nel corso dell’evento organizzato da Amarillide Design e patrocinato dal Comune di Locorotondo. «Questa terza edizione è partita da un sentimento che lega noi organizzatori e le aziende partecipanti che è valorizzare il vino bianco della Valle d’Itria – spiega Marelda Basile –. Questo intento ha unito le eccellenze produttive del nostro territorio e, per la prima volta in questa nuova veste ripartita tre anni fa, per fare maggiormente gruppo abbiamo allargato gli inviti ad aziende vitivinicole di Martina Franca».

Sin dal primo momento (la manifestazione si è aperta alle 20 ed è andata avanti sin dopo la mezzanotte) tanti gli appassionati ed i curiosi che hanno fatto la fila per procurarsi il calice e avvicinarsi ai vari banchi di degustazione. Tanti gli stranieri ma numerosissimi anche i locorotondesi, che si sono fatti travolgere dal fiume in piena di turisti ed enoappassionati accompagnati dalle musicalità offerte da “Notassudd vibrazioni popolari” che ha offerto la migliore colonna sonora possibile all’iniziativa.

Verdeca, Bianco d’Alessano, Minutolo e Fiano di Puglia sono stati i mattatori della serata, in ogni aspetto possibile: dalle bollicine alle vendemmie tardive. «Noi aziende siamo in prima linea in questo progetto, nato essenzialmente per far conoscere alla gente del posto ed ai turisti il valore delle uve e dei vini bianchi della Valle d’Itria» dice Gianni Carparelli, enologo de I Pastini, la prima azienda che si incontra nel percorso che parte da piazza Vittorio Emanuele raggiunge piazza Rodio.

«Il Locorotondo DOC è un vino a cui diamo il giusto valore, come è giusto che sia vista la nostra tradizione locale – prosegue – ma non nascondo che la nostra punta di diamante resta sempre il Rampone, un Minutolo in purezza che continua a raccogliere consensi a livello nazionale ed internazionale. Recentemente è stato premiato a Lisbona con la medagolia d’oro al concorso internazionale “Selezione del Sindaco”.»

La conferma del concetto arriva attraverso le parole di Marianna Cardone, della direzione commerciale dell’azienda di famiglia, Cardone Vini Classici: «Questa iniziativa, fatta nascere tanto tempo fa ad opera della Cantina Sociale, che portava a Locorotondo un vero e proprio festival del vino bianco, negli ultimi anni, da quando abbiamo voluto, noi aziende del posto riproporla, si è legata esclusivamente delle produzioni locali. Le aziende che hanno aderito fanno una produzione variegata in cui trovano posto anche rossi e rosati, ma l’intento di questa manifestazione è riportare in auge i vini e la storia dei vini bianchi della Valle d’Itria». Dal Prosit al Castillo, passando per la Verdeca e il Fiano, è ricca la gamma di prodotti che l’azienda ha messo a disposizione degli avventori.

«Abbiamo avuto di fronte tanti stranieri ma anche tanti nostri concittadini che sfruttano l’occasione per approfondire la conoscenza anche dei nostri vini – ancora Marianna Cardone –. Ormai i nostri prodotti sono conosciuti e diffusi nel nostro paese ma può capitare, sopratutto per le nuove generazioni, che ci sia comunque bisogno di far sapere chi siamo e quella che è la nostra storia».

Vicoli stretti, curve e sonorità folkloristiche portano al banco d’assaggio dell’azienda Tenute Girolamo, una delle novità della terza edizione della rassegna. «La nostra produzione nasce in Valle d’Itria e, sin dal primo momento, abbiamo tralasciato tutti i riferimenti campanilistici siano essi di Locorotondo, Martina, Alberobello e così via – sottolinea Alessandro Calia, commerciale dell’azienda martinese –.

Il territorio su cui le nostre aziende insistono è comune e mi sembrava doveroso essere presenti con un Fiano di Puglia ed una Verdeca. I bianchi, visto dove ci troviamo, sono la nostra storia».

Altra new entry rispetto all’anno precedente ed altra azienda proveniente da Martina Franca è Cantine Miali. «La nostra presenza è la testimonianza concreta che si vuole fare un gioco di squadra per portare avanti un concetto legato ad un territorio – dice Michele Miali, responsabile vendite dell’azienda di famiglia –. Un numero maggiore di produttori significa anche poter garantire un’offerta maggiormente variegata a chi si presenta ai banchi di degustazione.

Dico questo per annunciare la novità che abbiamo voluto fortemente portare con noi a questa rassegna che è il nostro Firr vendemmia tardiva, un Minutolo che ci sta dando grani soddisfazioni e che, se pur non ancora in commercio, ci faceva piacere presentare in questa occasione».

In piazza Rodio il percorso di degustazione del vino si chiude con 750ml Wine Selection che ha offerto al pubblico “tre tenori”. «Noi siamo un po’ pittoreschi nel presentare il nostro brand, più giovane e che punta anche di più ai giovani con qualcosa di nuovo – racconta Antonio Cardone, titolare dell’azienda –. Nonostante ciò, con il mio enologo, ho portato alla rassegna anche un vino che nasce come una scommessa: proporre un Locorotondo DOC leggermente più strutturato. Questo è il nostro Torre Oro. La produzione parte da una fermentazione in legno e prosegue con la tecnica del batonnage che arricchisce il profilo olfattivo e gusto olfattivo del prodotto. Rispecchia la nostra sfrontatezza ed il mercato ci sta dando ragione».

A chiudere il cerchio intorno ai vini bianchi si sono trovati anche produttori di salumi, di olio e di altri prodotti che il territorio della Valle d’Itria offre a chi decide di fermarsi. «Il bere, da sempre, per essere valorizzato al meglio ha bisogno del cibo – ha sottolineato Giuseppe Santoro, titolare del salumificio Santoro di Cisternino –. Il percorso di valorizzazione del vino sta trascinando anche il food e l’enogastronomia pugliese, quella della nostra zona in particolare, specie per alcuni prodotti di eccellenza tra cui quelli della mia azienda, sono ormai apprezzati e valorizzati a livello nazionale ed internazionale. Il Capocollo di Martina Franca, tra l’altro, il vino ce l’ha nel DNA visto che è marinato proprio nel vin cotto».

Di abbinamento con capocollo e salumi più in generale parla Francesco Carriero, titolare della Salumi di Martina Franca: «Come azienda, in collaborazione con associazioni locali, penso al laboratorio Salumi che passione, abbiamo avuto modo di creare degli abbinamenti dei nostri prodotti con i vini bianchi locali. Ultimamente ci stiamo specializzando nella lavorazione delle carni del suino nero e, anche in questo caso, stiamo provando a lavorare in sinergia con l’intero comparto enogastronomico per arrivare alla valorizzazione del’intero territorio, ciascuno per quello che è di propria competenza».

Insomma, una serata all’insegna del buon vino, ma anche del buon cibo, conditi al ritmo della musica popolare che, per una sera, ha messo Locorotondo e la propria gente al centro del mondo vinicolo regionale.

 

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