Sicurezza sul lavoro. Oggi la famiglia Marotta a Roma per un incontro istituzionale

In seguito al premio “Angelo Marotta” – Edizione 2015, istituito quest’anno per la prima volta dall’Associazione Sine Cura Lab il 31 Ottobre 2015, la famiglia Marotta ha ricevuto l’invito da parte del sig. Cosimo Semeraro, presidente dell’Associazione 12 Giugno di Taranto, ad accompagnarlo lunedì 30 Novembre e martedì 1 Dicembre al Senato della Repubblica, alla Camera dei Deputati e infine al Quirinale.

Con lui a Roma si recheranno Angela Marotta e Assunta Terruli, rispettivamente figlia e moglie di Angelo Marotta, e Vita Tinella, madre di Paolo Franco, 24enne morto schiacciato da una gru il 12 Giugno del 2003 e per la cui morte il padre Angelo Franco fondò l’Associazione 12 Giugno. Inoltre, saranno presenti Franco Germano, Console regionale dei Maestri del Lavoro, e Giancarlo Girardi, Presidente di Libera Taranto.

Il Sig. Cosimo Semeraro era presente il 31 Ottobre 2015 a Martina Franca alla cerimonia di premiazione e alla scopertura della targa in onore di Angelo Marotta a dieci anni dalla sua morte, iniziativa fortemente sostenuta dal Partito Comunista d’Italia che da anni si batte per l’intitolazione della strada.

Con la sua tenacia e costanza, è riuscito ad ottenere, per la mattina del 30 Novembre, un incontro con la Commissione Ministeriale per la Salute e Sicurezza sul lavoro.

In quell’occasione, alla presenza del Presidente del Senato Pietro Grasso, del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, del Presidente Nazionale dell’Inail Massimo De Felice, del Presidente Nazionale dell’Inps Tito Boeri e del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, il Sig. Cosimo Semeraro, che da anni lotta e convive con l’asbestosi da amianto, vedendo colleghi e amici morire per il mesotelioma, interverrà proponendo vari punti:

  • Che i processi per le morti sul lavoro inizino e si concludano nel minor tempo possibile e che venga abolita la prescrizione per questi reati;
  • Che venga garantito lavoro e sostentamento ai familiari delle vittime sul lavoro;
  • Che già a partire dalla sentenza di primo grado vengano erogati i quattro quinti del risarcimento previsto;
  • Che venga istituito un fondo per le vittime del lavoro, dal momento che sempre più spesso i datori di lavoro, in seguito alla morte del lavoratore, intestano i propri beni ad altre persone, risultando così nullatenenti e lasciando i familiari del lavoratore morto a mani vuote;

Sempre il 30 Novembre, nel pomeriggio, si terrà un incontro alla Camera dei Deputati alla presenza del Presidente Laura Boldrini e diversi magistrati, tra cui Raffaele Guariniello, Procuratore Generale di Torino, la cui attività è principalmente rivolta ai settori del lavoro, della salute e dell’ambiente e comparso sui giornali per inchieste eclatanti, tra le quali ThyssenKrupp ed Eternit.

Infine, nella mattinata di martedì 1 Dicembre sarà la volta del Quirinale e dell’incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Angela Marotta e sua madre saranno lì e sarà un’occasione per parlare non solo di Angelo Marotta, ma delle tante persone che continuano a morire sul lavoro, dei problemi che i familiari delle vittime devono affrontare non a mente lucida, ma offuscati da quel dolore inspiegabile e con cui non è facile convivere. Angela Marotta leggerà una lettera che nessuno di noi desidererebbe mai scrivere, una lettera in cui per l’ennesima volta devi convincerti che quel padre che tanto amavi non c’è più. Per ogni pensiero scritto ha dovuto rivivere lo stesso dolore di quel triste giorno e lo ha fatto anche per tutti gli orfani del lavoro che insieme alle vedove appartengono a una categoria protetta, tutelata dalla legge 68 del 1999 e di cui in realtà ci si dimentica molto facilmente. Lo farà per i tanti orfani della nostra terra, dove si continua ad assistere a scenari di guerra in cui le morti bianche sono ancora trattate come problemi fisiologici di questa società. Basti pensare che dal primo Gennaio al 28 Novembre del 2015 sono 78 le vite spezzate in Puglia (comprese quelle in itinere e sulle strade), persone di diversa età, ognuno con la propria storia, che non hanno più fatto ritorno a casa. Con 7 morti al mese e un indice di mortalità altissimo la Puglia, preceduta dalla Lombardia e dall’Emilia Romagna, si colloca in cima alla triste graduatoria regionale per numero di vittime del lavoro.

Uno Stato civile non può e non deve tollerare un quadro del genere!

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