Nell’ambito delle direttive rese dal Questore di Brindisi, Dott. Roberto Gentile, rivolte alla prevenzione e alla repressione dei reati in genere ed, in particolar modo, di quelli che offendono il patrimonio, nella giornata di ieri, i poliziotti del Commissariato della Città Bianca svolgevano, unitamente a personale della società Enel S.p.a, mirate verifiche volte al monitoraggio della corretta acquisizione di energia elettrica da parte dei soggetti, pubblici e privati, di volta in volta attenzionati.
Il bilancio dell’azione è di 2 arresti in flagranza di reato di furto aggravato di energia elettrica, illegalmente percepita da un uomo ed una donna del posto all’interno di un appartamento del centro storico ostunese.
Più nei particolari, l’intervento: da uno studio informatico eseguito dall’Enel S.p.a in riferimento ad alcuni domicili all’interno del centro storico di Ostuni, si evidenziavano alcune anomalie di consumo circa una fornitura corrispondente ad una privata abitazione del luogo.
Pertanto, al fine di verificare il sospetto furto di energia in atto, personale tecnico della società più volte citata, raggiungeva l’obiettivo congiuntamente agli operatori di Polizia ostunesi.
Si accedeva all’interno e si operava una disamina del contatore che consentiva di appurare che era stato rimosso dal suo naturale alloggiamento e, in ragione dello spazio così creato rispetto al muro, era stato dolosamente eseguito un allaccio diretto al cavo energetico, con bypass del contatore medesimo che, praticamente isolato dalla manomissione, non registrava i consumi che, invece, si concretizzavano perfettamente all’interno dell’appartamento.
Di fatti vi erano, completamente funzionanti, un frigorifero di grosse dimensioni, uno scaldabagno, un televisore al plasma, un condizionatore nonché ulteriori elettrodomestici da cucina. Gli approfondimenti tecnici consentivano di scoprire che la manomissione realizzata fungeva inoltre da alimentatore del dispositivo “salvavita” che i 2 arrestati avevano artatamente predisposto a propria garanzia e tutela, posto che il tutto veniva percepito tranquillamente in forma gratuita.
L’allaccio abusivo alla rete Enel permetteva ai 2 conviventi di beneficiare di consumi di gran lunga superiori rispetto agli ordinari 3 kw per uso domestico tanto che l’illecita acquisizione di corrente da parte degli arrestati, è stata stimata in più di 1000 euro in neanche un anno di calcolo, durante il quale, i 2 ricevevano dall’ente erogatore bollette di pagamento dall’importo irrisorio, corrispondente ai cc.dd. costi fissi.
Inoltre la violenza realizzata sui cavi Enel e finalizzata alla realizzazione dell’allaccio diretto abusivo, aveva determinato la totale inutilizzabilità del contatore, reso completamente inservibile.
Ad ogni modo, ultimate le attività sul posto, venivano raggiunti gli uffici di Polizia al fine di realizzare il seguito di attività del caso.
I 2, identificati in C. P. L., nato a Ostuni, classe 1967, censito in Banca Dati per associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione per delinquere, rapina, estorsione, ricettazione, furto aggravato, fabbricazione o detenzione di materie esplodenti, evasione ed altro nonché M. M., non censita in Banca Dati, nata ad Ostuni, classe 1962, condivise le evidenze probatorie con il PM di turno presso la Procura della Repubblica di Brindisi, venivano tratti in arresto in flagranza del reato di furto aggravato e continuato e, su disposizione dell’ A.G., ristretti presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa delle successive determinazioni.
I servizi di controllo del territorio di competenza finalizzati al raggiungimento della sicurezza generale e volti, altresì, a scongiurare gli effetti negativi derivanti dai furti di energia, ai danni dei cittadini onesti che subiscono il contraccolpo dell’evasione altrui in bolletta, proseguiranno nei prossimi giorni da parte della Polizia di Stato di Ostuni congiuntamente a personale tecnico della società Enel S.p.a.
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