Una doccia fredda arriva questa mattina per i tifosi rossoblù: mister Basile in serata ha annunciato che la prossima stagione non siederà più sulla panchina della Football Five.
Dopo tre anni e oltre cento panchine, dopo aver condotto l’Acqua e Sapone in serie B, l’allenatore che tutto ha reso possibile lascia la squadra.
Al momento è difficile capire quanto successo e perché mister Basile abbia preso questa decisione, troppe incognite si sono manifestate: dall’assenza di un palazzetto alla probabile non iscrizione al campionato di serie B per la squadra locorotondese.
Indiscrezioni trapelate con l’arrivo di Piero Basile al Futsal Cisternino per disputare la massima serie vogliono proprio mister Vito come secondo su quella panchina. I due fratelli infatti, potrebbero per davvero allenare la squadra brindisina.
“Salutarsi non è mai bello, specialmente dopo 3 anni fantastici, – ha commentato Vito Basile– conclusi con una stagione trionfale, ma purtroppo alcune volte le cose non vanno come pensavamo.
Un grazie a tutta la società, e in particolar modo a Mario Calella che mi ha voluto e poi sempre sostenuto, Alfredo Neglia per la sua immensa disponibilità, Franco Maggi per le nostre lunghe chiacchierate. Grazie a tutti i componenti dello staff che mi hanno sostenuto in questi anni, un grazie particolare a Giuseppe Giacovazzo che prima da capitano e poi da collaboratore è sempre stato un amico leale. Grazie mille a tutti i giocatori che ho avuto il piacere di allenare in questi anni, ma soprattutto a quelli di questa annata indimenticabile!!!
Grazie al Direttore Francesco Papapietro. Infine, ma non per ultimo, un grazie speciale al presidente Nicola Felice che mi ha dato l’opportunità di vivere questo grande sogno.
Ti sarò per sempre grato! Locorotondo rimarrà per sempre nel mio cuore!”.
Finisce così uno dei percorsi più belli che il calcio e lo sport della Valle d’Itria in genere, abbia raccontato.
Un sogno che tre anni fa sembrava un qualcosa di irraggiungibile invece è diventato, dopo tre anni, una realtà grazie alla caparbietà di quest’uomo.
Quello che resta è un grande allenatore, uno di quelli vincenti, uno di quelli che per chi fa un lavoro come il nostro, è un piacere raccontare.
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