Pug e conflitto di interessi. Quanti casi come Chiarelli? Oggi si va alla conta

I consiglieri comunali su cui grava un conflitto di interessi verso il Pug dovranno abbandonare l’aula al momento del voto. Una nota della segretaria comunale Lucia D’Arcangelo, inviata ieri pomeriggio, su sollecitazione del consigliere Antonio Lafornara, fa chiarezza sulla vicenda, divenuta pubblica grazie al nostro articolo sulla situazione del consigliere Chiarelli.

Cosa dice la nota della segretaria comunale in merito al conflitto di interessi

L’art 78 del Tuel recita al comma 2 “ Gli amministratori di cui all’articolo 77, comma 2, devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. L’obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell’amministratore o di parenti o affini fino al quarto grado”. In Giurisprudenza è orientamento consolidato che ai fini della sussistenza dell’obbligo di astensione di cui all’art.78 comma 2 del d.lgs n. 267/2000 occorre vi sia una correlazione immediata e diretta tra il contenuto della delibera che si va a discutere e votare e specifici interessi propri dei partecipanti alla seduta ( Cons Stato Sez. IV 21/6/ 2007 n.3385; idem 25/9/2014 n. 4806 ), deve essere diretto ed immediato il concreto vantaggio che la delibera avrebbe comportato in favore dei soggetti che si sarebbero dovuti astenere (Cons. Stato Sez. IV 26/172012 n. 351) non essendo sufficiente la generica circostanza relativa alla semplice condizione che alcuni consiglieri siano proprietari di fondi. L’art 45 comma 1 del Regolamento comunale sul funzionamento del Consiglio prevede che: “Il Sindaco e i Consiglieri comunali devono astenersi dal prendere parte alle deliberazioni nei casi di conflitto di interessi, anche potenziale, previsti dalla vigente normativa in materia, allontanandosi dall’aula dopo aver eventualmente effettuato il proprio intervento, informandone il Tavolo della Presidenza affinché la circostanza venga registrata a verbale.” – questo il testo integrale della nota.

Quali scenari si aprono?

Secondo quanto riferiscono da Palazzo Ducale, fino a due giorni fa nessuno si preoccupava del conflitto di interessi, tanto che lo stesso Pasquale Lasorsa, tra gli strateghi amministrativi di Ancona, rassicurava i colleghi dell’insussistenza di conflitti, salvo poi essere smentito dalla nota della segretaria generale. In questa nota, però, si fa riferimento ad una “correlazione immediata e diretta” tra il contenuto del Pug e l’eventuale interesse, e quindi il caso di Chiarelli può essere considerato estremo, essendo il consigliere comproprietario di una particella insieme ad altri tredici eredi, salvo ovviamente, la sua scelta di astenersi. Una scelta che, però, potrebbe avere ragioni tattiche, per evitare di esprimere una posizione in merito ad un provvedimento cruciale per l’Amministrazione Ancona che lo vede all’opposizione in Consiglio ma seduto al tavolo del centrosinistra per le prossime elezioni. Il suo sarebbe stato il voto cruciale per l’adozione del Pug, soprattutto dopo il documento firmato da dodici consiglieri comunali con il quale si chiede al presidente del Consiglio Donato Bufano di stralciare il punto all’ordine del giorno. Documento firmato, anche, da Antonio Lafornara. Il voto di Chiarelli sarebbe stato il tredicesimo.

La nota della D’Arcangelo, però, afferma che chi ha conflitti di interessi dovrà uscire al momento del voto e quindi, in caso esistano conflitti anche nel centrodestra, non si potrà né votare a favore né contro. In questi mesi di lavoro sorprende che non sia stata fatta una verifica sulla probabilità che questo avvenisse, o se è stato fatto, è stato tenuto ben segreto, come arma da utilizzare all’ultimo minuto.

Il punto è che il Pug, più di ogni altra legge comunale, regolerà il futuro della città e su questo dovrà esserci quanta più condivisione possibile, come auspicava pubblicamente il sindaco in occasione dell’ultima conferenza stampa. Salvo poi scoprire che, da alcune chat, che al voto del Pug è legato strettamente il futuro della coalizione di centrosinistra per le prossime elezioni. Chi vota a favore è dentro, praticamente. Oggi pomeriggio si prospetta un Consiglio comunale pieno di sorprese.

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