Centro storico. Online l’avviso per il Tavolo. Il 28 novembre l’udienza contro la movida

È stato pubblicato ieri l’avviso pubblico per la partecipazione al Tavolo del centro storico, uno strumento di partecipazione e di consultazione che dovrebbe prevenire e gestire i possibili conflitti tra le diverse utenze che vivono il cuore di Martina Franca. Il progetto, che risale a diversi anni fa grazie al lavoro delle associazioni Pro Loco, Confcommercio, Confesercenti e Horeca, era stato immaginato per prevenire le degenerazioni determinate da un lato dallo scarso controllo sulla movida (nessuno dato è stato fornito da Palazzo Ducale) e la difficoltà di regolarne le dinamiche, dall’altro per evitare che il centro storico fosse trasformato in una sorta di teatro di posa a cielo aperto utile solo per i proprietari dei b&b.

Le organizzazioni che idearono e proposero questo innovativo strumento furono mosse dalla consapevolezza che si era ancora in tempo per evitare che il naturale conflitto tra le diverse utenze poteva sia degenerare, sia diventare una opportunità di sviluppo alternativo. D’altronde chi vive nel centro storico sa che si passa da una stagione estiva in cui le strade sono piene – forse troppo – di vita, e una stagione invernale dove sembra quasi un deserto. Senza contare l’assenza di servizi essenziali, a cominciare dal tanto agognato bancomat.

L’amministrazione Palmisano ha inserito il Tavolo all’interno del proprio programma elettorale, ma c’è voluto un anno di tempo perché si realizzasse. Nel frattempo è passata un’altra estate, durante la quale è stata registrata una escalation del conflitto: una coppia di residenti ha portato in tribunale il Comune di Martina Franca e due locali. L’udienza si terrà il prossimo 28 novembre.

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.