Questa mattina l’ennesima morte sul lavoro all’Ilva di Taranto ha riaperto un dibattito infinito, quello della sicurezza sul lavoro. Angelo Fuggiano, 28enne di Taranto, è infatti morto durante un’operazione di manutenzione al quarto sporgente del porto (LEGGI QUI) e la reazione dei sindacati non si è fatta attendere. FIM-CISL, FIOM-CGIL, UIL e USB hanno infatti rilasciato una nota unitaria nella quale denunciano la situazione relativa alla sicurezza nel siderurgico, chiedendo al contempo un “codice degli appalti”.
“In merito all’infortunio mortale occorso in data odierna al collega della ditta Ferplast, richiamando con forza le precarie condizioni in cui vivono i lavoratori dell’appalto e dell’indotto Ilva che alle continue tensioni di precarietà mancanza di stipendi incertezza sul futuro aggiungono anche minori condizioni di sicurezza, si proclama lo sciopero immediato dalle ore 11:00 odierne fino a tutto il primo turno di domani 18 maggio 2018” si legge nel documento, che prosegue così: “Nel corso degli ultimi mesi sono stati consumati più scioperi (ultimo il 30 Aprile) denunciando le condizioni di sicurezza carenti, generate anche da una serie di mancanze organizzative, assenza di investimenti e manutenzioni più volte denunciati, oggi l’ennesimo inaccettabile episodio”.
Le organizzazioni sindacali hanno quindi richiesto un incontro urgente presso il Prefetto di Taranto e un Codice degli appalti, vista la “non più rinviabile seria discussione sull’intero sistema degli appalti che vengono ancor più aggravati dallo Stato della trattativa Ilva”
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