Ben undici sforamenti dei limiti delle polveri sottili Pm10 nel 2020 sono stati registrati dalla centralina Arpa Puglia a Martina Franca, più di quanto è accaduto negli altri comuni, anche rispetto a Taranto città.
La centralina dell’Arpa Puglia si trova nei pressi della scuola Grassi, posizionata lì proprio perché individuata come la zona della città più a rischio. Le polveri sottili Pm10 sono determinate prevalentemente da traffico e da attività industriali ma, essendo queste ultime praticamente assenti in zona, il rilievo riguarda quanto prodotto dal traffico veicolare e da quello dei treni, ancora a diesel.
I dati dicono che addirittura i giorni di Pasqua 2020 si sono sforati anche i limiti del Pm2.5, che è la parte delle polveri sottili respirabile, cioè propri quella che entra nei polmoni. La situazione è dunque grave.
“Il Pm10 vede, soprattutto per il nostro territorio, la sua principale causa nel traffico. L’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute e sull’incremento di mortalità per malattie cardio-polmonari è ormai ampiamente dimostrato. Questo impone la necessità di continuare ad insistere con le politiche legate alla mobilità dolce e con percorsi che vedono il progressivo abbandono dell’auto anche attraverso la predisposizione di adeguate infrastrutture che agevolino questo percorso” spiega l’assessore all’Ambiente Valentina Lenoci.
L’argomento meriterebbe un maggiore approfondimento perché di fatto le concentrazioni di polveri sottili nell’aria sono determinate dall’attività umana e stando ai dati Arpa, gli sforamenti a Martina hanno registrato un crescendo: nel 2015 se ne sono registrati otto, nel 2016 sette, nel 2017 tre, nel 2018 sei, nel 2019 cinque e quindi undici nel 2020, più del doppio rispetto all’anno precedente.
I cittadini possono fare molto per limitare questi pericoli: potrebbero iniziare a considerare seriamente l’idea di circolare a piedi quanto più possibile.
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