Pug. Ancona incontra gli ambientalisti. No a Gorgofreddo e conferma del lotto minimo di un ettaro

Ieri pomeriggio si è tenuto un incontro tra il sindaco e assessore all’Urbanistica Franco Ancona sul tema del Pug, con le associazioni ambientaliste: WWF Trulli e Grotte, Circolo Legambiente Valle d’Itria, Gruppo Speleologico Martinese, Gruppo Speleologico Alto Salento e Osservatorio sulla Questione Urbanistica. All’ordine del giorno l’allocazione della nuova zona industriale. Sembra ormai archiviata la proposta di insediarla a Gorgofreddo, ma la discussione ora entra nel merito: serve? Per quale tipo di imprese? E quanto spazio? Mentre gli industriali sostengono che se si fa una nuova zona industriale sono disponibili a spostare le produzioni dall’estero in Italia, gli ambientalisti fanno notare che non è stata fatta alcuna indagine conoscitiva sullo stato di abbandono dei capannoni in zona industriale. Inoltre non è chiarissimo quale tipo di imprese dovranno trovare spazio nella nuova zona, e se invece non sia solo un’operazione di lottizzazione utile per l’edilizia e non realmente per la manifattura.

Gli ambientalisti sono invece dalla parte del sindaco per quanto riguarda il lotto minimo, che è 10mila metri, un ettaro, contro il quale si è già espresso Pentassuglia. Un lotto minimo di un ettaro permetterebbe di raggiungere quegli obiettivi di consumo di suolo e salvaguardia del paesaggio e evitare che le campagne evolvano in una distesa di mattoni forati.

Una situazione di stallo, comunque, determinata anche e soprattutto dalla fretta di affrontare un tema così complesso, con la spada di Damocle della fine del mandato di Ancona. Organizzato in maniera scientifica (e non tipo riunioni di condominio), il dibattito sul Pug avrebbe potuto far emergere straordinarie idee di sviluppo per Martina Franca, invece di creare opposizioni e contrapposizioni novecentesche. Eppure è da miopi pensare che l’assenza di dibattito in questi dieci anni (o se c’è stato, è sempre stato frontale), sia solo da attribuire al sindaco, perché i consiglieri e i partiti di maggioranza si sono ben guardati da affrontare il problema (non avevano voglia? non ne capivano nulla? non sapevano di essere consiglieri comunali?).

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