Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore al Turismo di Martina Franca, alla nota polemica dell’associazione Horeca, che si era scagliata contro la tourist card, presentata dal Gal Valle d’Itria e sulla quale l’assessore aveva fatto un post su Facebook. L’associazione Horeca, che raggruppa circa 150 ristoratori di Martina Franca, da tempo aveva lanciato il progetto We Eat Apulian, la cui presentazione alla fiera del turismo TTG di Rimini era stata sostenuta proprio dalle casse di Palazzo Ducale con cinquemila euro. Nel comunicato stampa di Horeca si è arrivati a sostenere che la tourist card fosse ampiamente ispirata al loro progetto, cosa smentita da Angelini con questa nota stampa, che pubblichiamo integralmente qui sotto:
Premesso che gli assessori al Turismo dei quattro Comuni (Martina Franca, Locorotondo, Cisternino e Fasano) sono stati invitati dal GAL Valle d’Itria per valutare una proposta che riguarda una Tourist Card e che nel corso della discussione si è deciso di dare un taglio più culturale all’iniziativa, con l’unico scopo di “guidare” il turista in un percorso che coinvolga tutti i Comuni, in modo che il visitatore di Cisternino o di Fasano sia indirizzato anche a Martina Franca e Locorotondo e viceversa;
che l’acquisto di un pacchetto prepagato “costringe” l’acquirente a far tappa nei vari Comuni, dove magari potrà acquistare altri prodotti, fermarsi a cena o pernottare;
premesso inoltre che la proposta è sembrata lodevole a tutti gli assessori, ma che siamo ancora in una fase embrionale durante la quale è impossibile comunicare dettagli, perché ci lavoreremo nelle prossime settimane; premesso infine che siamo in grado sin d’ora di dire che il prodotto che si vuole realizzare non ha nulla a che vedere con un’app (bookizon nel caso di specie, ma ce ne sono tante altre dello stesso genere), che consente sí al visitatore di accedere a tanti servizi online, ma che paradossalmente questi servizi offerti potrebbero ricadere, per scelta dello stesso turista, anche all’interno dello stesso Comune (ad es. hotel, cena e parrucchiere di uno stesso Comune);
Ecco, tutto ciò premesso, ritengo che la nota presentata da Horeca sia stata frettolosa e non pertinente nel merito, anche perché credo che nessuno possa vantare un diritto di esclusiva, né tantomeno possa pretendere che i Comuni del circondario si dotino di un’app piuttosto che di un’altra.
Non spetterebbe a me rispondere in realtà, trattandosi di un incontro al quale abbiamo aderito su invito, così come altri amministratori locali del territorio, ma mi vedo costretto a farlo, solo perché chiamato in causa”.
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