Il problema delle antenne 5G a Martina Franca è diventato nazionale, grazie alla sollecitazione della consigliera comunale Grazia Lillo, che ha coinvolto la senatrice Vita Maria Nocco, relatrice dell’emendamento che dal 25 giugno diminuisce le possibilità per le amministrazioni comunali di intervenire in caso di nuove installazioni (leggi qui quanto scrive Legambiente). Il partito della Meloni aveva chiesto un question time sull’argomento, che però non è ancora stato convocato e nel frattempo afferma da un lato che occorre il piano delle antenne, così come sostiene Visione Comune, ma dall’altro che le infrastrutture di rete sono vitale importanza anche nelle zone di campagna.
Ecco di seguito la lunga nota di Fratelli d’Italia Martina Franca
Ancora una volta avevamo ragione a sottolineare le preoccupazione sul tema dell’installazione delle antenne 5G a Martina Franca quando, in occasione del caso di via Ostuni, abbiamo depositato in data 19 luglio scorso un’Interrogazione specifica auspicando una rapida discussione in Consiglio Comunale.
Purtroppo, ad un mese di distanza, ancora non abbiamo avuto alcun cenno sulla fissazione del Question-Time, complice sicuramente la pausa ferragostana, che però non ha inficiato la realizzazione del Consiglio Comunale “frettoloso” sul PUG, portando all’assurdo paradosso di questa Sindacatura che con una mano approva lo strumento urbanistico cardine della pianificazione futura e con l’altra mano rilascia autorizzazioni per antenne 5G in totale assenza di pianificazione, rimandandone la discussione nella massima assise a tempo indeterminato.
Tuttavia non sfuggirà a tutti la difficoltà in cui naviga sullo stesso tema l’Amministrazione, che all’indomani della nostra azione pubblica è stata sotto il fuoco incrociato di cittadini, vari esponenti politici e finanche Consiglieri di Maggioranza.
La questione è molto semplice: manca il Piano delle Antenne, strumento che era stato previsto nel regolamento approvato nel 2019 e mai realizzato dalle due Amministrazioni che si sono susseguite in continuità politica; forse una dimenticanza, perché vogliamo escludere il dolo, ma sicuramente un grosso problema alla luce delle recenti vicende che hanno visto l’installazione di alcune antenne 5G.
Ultima, il rigetto dell’istanza avanzata per un’altra antenna da posizionare all’ingresso de La Lama, noto scorcio sul limitare del Centro Storico, nei pressi di Via Mercadante, che ha scosso un po’ tutti, portando in evidenza quanto noi di FDI siamo stati precursori nell’individuare le problematiche sul tema: non si sarebbe dovuto presentare alcun istanza fuori da quanto previsto dal Piano delle Antenne, se solo ci fosse stato, e comunque fuori dall’eventuale Piano di Stralcio presentato dai soggetti interessati entro il 31 marzo di ogni anno.
L’importanza di questi strumenti è evidente, in quanto permettono di evitare deturpamenti paesaggistici di vario tipo (architettonici, naturalistici…) e di gestire in modo efficace il monitoraggio dei campi elettromagnetici prodotti dall’interazione di più antenne, limitandone il posizionamento per prevenire potenziali rischi. È chiaro che la stesura di strumenti così complessi richiede l’intervento di esperti, come la stessa Amministrazione aveva sottolineato nelle delibere propedeutiche al regolamento del 2019, riconoscendo che nessun tecnico interno agli uffici di Palazzo Ducale possedeva le competenze necessarie.
Ci chiediamo cosa sia cambiato negli stessi uffici se si è scelto di non adottare il Piano delle Antenne e demandare ai Dirigenti interni la concessione di queste autorizzazioni; poi accade che alcune vengono autorizzate (via Ostuni) e altre no (La Lama)… ma con quali criteri?
Ovviamente sono tutte evidenze che abbiamo sottolineato nella nostra Interrogazione di oltre un mese fa e sulla quale la pronta reazione giornalistica è stata il “J’Accuse” nei nostri confronti quali rappresentanti martinesi del Partito Nazionale “colpevole” di aver promosso e approvato un emendamento in Commissione Bilancio alla Camera, a firma Loris-Nocco di Fratelli d’Italia, con la quale si agevolano l’installazione delle antenne 5G, bypassando i veti delle amministrazioni locali.
Sul punto è opportuno fare chiarezza innanzitutto precisando che noi di Fratelli d’Italia non siamo contrari all’installazione delle antenne 5G in condizioni di sicurezza e assoluta correttezza, poiché dalla più ampia diffusione di una rete di comunicazione efficiente e moderna dipende la sicurezza di ogni singolo cittadino; pensiamo solo quanto siamo impotenti quando ci capita una semplice avaria alla nostra autovettura in una zona di campagna dove non prende il telefonino distante molti km dal primo centro urbano, oppure pensiamo ai sistemi di difesa della nostra intelligence contro le cellule terroristiche… non possiamo rimanere indietro rispetto gli altri Paesi evoluti.
Ovviamente noi ci siamo immediatamente mossi interpellando i nostri Parlamentari di riferimento e infatti da un confronto avuto con la Senatrice Maria Nocco di Fratelli d’Italia, che sottoscrive la pubblicazione del presente comunicato stampa quale azione congiunta con il nostro Coordinamento Cittadino, abbiamo avuto modo di approfondire gli aspetti dell’emendamento approvato il 25 giugno scorso e lei stessa ha confermato che “il provvedimento prevede esclusivamente il superamento del confronto con le amministrazioni locali in ordine all’installazione di impianti nella aree bianche, ovvero proprio in quelle zone dove non ci sono altre antenne, a bassissima densità abitativa e soprattutto dove gli operatori commerciali non avrebbero interesse a installare nuovi apparati e che quindi, senza l’intervento dello Stato mediante i fondi del PNRR, resterebbero senza alcuna copertura”.
Dunque nessuna influenza di questo emendamento con le richieste per antenne 5G a ridosso del centro urbano di Martina Franca e men che meno del Centro Storico, ma solo una facilitazione per non perdere i fondi dedicati dal PNRR alla copertura globale dell’infrastruttura di comunicazione lì dove non lo porterebbe alcun operatore commerciale.
La questione delle autorizzazioni a Martina Franca resta tutta nelle mani dell’attuale Amministrazione, alla quale muoviamo il nostro invito a fissare in breve il Question-Time durante il quale poter discutere approfonditamente sul tema delle installazioni 5G e capire se finalmente potremo avere un criterio di zonizzazione degli apparati, al fine di evitare una discrezionalità, che mostra il fianco a errori di valutazione sulla pelle dei cittadini e del territorio, ma anche dubbie concessioni nei confronti di singoli privati e operatori commerciali.
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