Potature alberi. Legambiente Valle d’Itria: “Seguire i regolamenti e affidarsi a esperti”

A pochi giorni dalla questione della potatura degli alberi in piazza Marconi, troppo radicale secondo molti cittadini e le associazioni ambientaliste, abbiamo intervistato Nanni Palmisano, presidente del circolo Legambiente Valle d’Itria. Da quello che emerge la città ha adottato già un regolamento sulla gestione del verde pubblico che però non applica.

Ogni anno al tempo della potatura degli alberi, è come se la città scoprisse che non vanno tagliati così. In questi anni avete sempre segnalato la situazione, ma sembra non sia cambiato niente…

Purtroppo è vero, nonostante esistano le linee guide per la gestione del verde urbano, nonostante il DM 2020, che nel ridefinire i CAM per la gestione del verde pubblico richiede che l’aggiudicatario debba evitare di praticare la capitozzatura, la cimatura e la potatura drastica perché indeboliscono gli alberi e possono creare nel tempo situazioni di instabilità che generano altresì maggiori costi di gestione.
Bisogna considerare anche che, da quando i sindaci sono diventati responsabili della salute pubblica e che anche i tecnici comunali possono essere chiamati in giudizio, gli alberi sono visti come un pericolo e considerati come arredo urbano e non come un servizio ecosistemico. Il problema è complesso e su questo va aperta una discussione a tutto tondo.

Secondo un responsabile dell’azienda, il comune spenderebbe almeno 1.000 euro ad albero per una potatura “creativa”. Le associazioni cosa chiedono nello specifico?

Non parlerei di potature creative, piuttosto di potature adeguate! Una potatura corretta, per un albero, richiederebbe sicuramente più ore di lavoro, mentre una “potatura pesante” o una capitozzatura viene effettata in mezz’ora. E ci preoccupa, in questo senso, la dichiarazione del responsabile dell’azienda, secondo il quale il costo della manutenzione del verde arriverebbe ad un costo di 350.000,00 se le potature venissero fatte in maniera diversa da come le stanno effettuando. Se è una questione di costi, sarebbe un fatto grave, a cui dovrebbe rispondere l’amministrazione, e se è davvero così la politica deve implementare il capitolo di bilancio relativo alla gestione del verde pubblico oppure è preferibile non potare.
Noi chiediamo semplicemente che le potature vengano eseguite secondo le “linee guide per la gestione del verde urbano di Martina Franca”, e di effettuare potature adeguate. La capitozzatura non si deve fare più, va applicata una potatura adatta alle caratteristiche intrinseche di ciascuna pianta, infine affidarsi a chi ha le competenze certificate per occuparsi bene di alberi.

Avete provato a interloquire con l’assessore al ramo? Se sì, che dice?

Sì, certo, è stato contattato ieri l’assessore con delega per il verde pubblico e decoro urbano, ci ha detto che avrebbe affrontato l’argomento, ma non abbiamo saputo più nulla a riguardo.

Conosci altre esperienze virtuose in altri Comuni che si potrebbero segnalare come spunto?

Purtroppo no, quello che succede a Martina Franca, avviene un po’ dappertutto. E’ un problema di ritardo culturale tangibile, parchi e alberi non sono considerati un valore.

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