Che il Piano Urbanistico Generale rimanga priorità assoluta per Martina Franca è cosa nota. Che si debba imparare dagli errori fatti nel passato, pure. Nelle due precedenti amministrazioni targate Ancona, si sono gettate le fondamentali premesse per dare alla città uno strumento di gestione razionale ma anche una visione concreta del futuro prossimo venturo. L’ex sindaco aveva però deciso di assumere la forma di testuggine e la strategia politica ha dovuto fare i conti con il mancato coinvolgimento della città. Anche se il cittadino medio può non interessarsi alle questioni urbanistiche, anche se le subisce (pensate a quanto tempo ci vuol per percorrere la città in auto da via Guglielmi all’ospedale, in un qualsiasi giorno all’ora di punta), questo non è possibile per i professionisti che del Pug fanno strumento di lavoro quotidiano. Non sono state poche le polemiche, nel corso degli ultimi due anni, del mancato coinvolgimento degli ordini professionali, e ricordiamo che l’inizio del procedimento del nuovo Pug, che risale al 2011, si fonda proprio su una polemica, perché l’allora commissario Calvosa affidò la creazione e il coordinamento dell’Ufficio di Piano all’Università di Bari senza coinvolgere gli attori locali.
Gianfranco Palmisano, che di questo procedimento è stato attento osservatore, nel suo privilegiato ruolo di assessore ai Lavori Pubblici per Ancona per due mandati, ha fatto tesoro degli errori fatti dal suo predecessore, mantenendo comunque la delega all’Urbanistica, e ha dato il via ai lavori del cosiddetto “Osservatorio per la Bellezza“, guidato da Francesco Guarini, consigliere comunale ma anche vicepresidente del Collegio provinciale dei Geometri, che negli ultimi anni ha fatto sentire sempre la propria voce sull’argomento.
“L’Osservatorio non è altro che un tavolo prettamente tecnico” spiega a ValleditriaNews, “con la partecipazione dei rappresentanti degli ordini delle professioni tecniche, dei dirigenti del Comune, dell’Ufficio di Piano, e dei componenti della VII commissione (composta da 3 rappresentanti di maggioranza e 2 di minoranza). La presenza di ordini professionali (che hanno fornito i contributi più cospicui in passato) e la presenza dei rappresentanti di maggioranza e minoranza, è la dimostrazione dell’apertura alla condivisione, partecipazione e della trasparenza di questa amministrazione sulla questione PUG. Si riparte, quindi, dalla bozza di PUG che era all’ordine del giorno del consiglio del 05/04/2022: l’Osservatorio si insedia esattamente un anno dopo”.
In programma già alcuni incontri tematici: “Abbiamo calendarizzato sei incontri per fare dei focus specifici su i vari sistemi/contesti in modo da contribuire ulteriormente a migliorare e superare le criticità riscontrate in passato nella bozza di PUG, anche grazie al tempo che ha permesso l’approfondimento della bozza da parte di tutti“
“Gli ordini professionali parallelamente agli incontri tematici previsti nell’Osservatorio faranno incontri con gli iscritti/tavoli di lavoro/commissioni sui focus previsti negli incontri per poter dare i contributi. Mi occuperò di concertare i lavori. Contiamo di coinvolgere tutta la città“, conclude Guarini.
L’approccio sembra ben diverso da quello di Ancona, che l’ex segretario del Pd di Martina, Maurizio Saiu, definì come un “documento CIA“, e già vedere un il tavolo dell’Ufficio di Piano popolato anche dai consiglieri d’opposizione è segno di un certo cambiamento. Certo, però, la delega all’Urbanistica non è stata ceduta, e occorrerà verificare, in questo tempo, se l’intenzione di essere “città dell’ascolto” sarà seguita dall’attivazione di reali strumenti di partecipazione o sia solo un modo di dire. Nel frattempo il cambio di passo è innegabile.
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