L’economia della Valle d’Itria genera quasi un miliardo e mezzo di fatturato all’anno ed è dedicata per più della metà al commercio. Si sfati il mito della piccola industria o dell’artigianato, o del turismo. Quasi il 60% del fatturato delle prime cento aziende in Valle d’Itria è fatto da società che si occupano di commercio (ingrosso o dettaglio). Ma la prima azienda locale è una società di scommesse di Ceglie Messapica, che fattura quasi 240 milioni di euro all’anno. Happy Casa, con un considerevole distacco, è al secondo posto per fatturato superando i novanta milioni di euro (dati 2016). Al terzo posto la General Trade, dello stesso imprenditore martinese.
L’economia della Valle d’Itria spiegata con i numeri sviluppati dalle prime cento aziende per fatturato raccontano di un territorio che produce poco, pochissimo, ma dedito al commercio. La produzione, intesa come industria manifatturiera, interviene solo per il 15% nella torta totale, per un totale di 219 milioni di fatturato, una quota che non raggiunge nemmeno la prima azienda, che è la Scommettendo srl di Ceglie. Il commercio, all’ingrosso e al dettaglio, rappresenta una bella fetta di torta: 58%, con un fatturato totale di 862 milioni di euro annui. In totale in Valle d’Itria, le prime cento aziende sviluppano affari per un miliardo e mezzo. Dopo commercio, gioco d’azzardo e produzione, tocca ai servizi, con 146 milioni di euro e l’edilizia, con 22 milioni. Il commercio è anche il settore nel quale si registrano più aziende operative.
La distribuzione delle aziende non è omogenea. Martina Franca è il territorio più ricco e con la presenza maggiore di aziende tra le prime cento, sia per fatturato, che per presenze e quindi per numero di dipendenti, come si può vedere dal grafico e dalla tabella qui sotto:
Città | Numero aziende | Fatturato totale | Dipendenti totali |
Ostuni | 21 | € 194.897.000,00 | 747 |
Martina Franca | 52 | € 619.330.000,00 | 2199 |
Locorotondo | 8 | € 248.204.000,00 | 1410 |
Cisternino | 3 | € 27.713.000,00 | 123 |
Ceglie Messapica | 6 | € 299.974.000,00 | 81 |
Alberobello | 10 | € 98.954.000,00 | 178 |
Martina Franca è al primo posto anche per quanto riguarda il fatturato, seguita da Ceglie Messapica (a causa dell’”anomalia” della società di scommesse), al secondo posto grazie alla presenza della società di scommesse e da Locorotondo. Cisternino è fanalino di coda.
Anche dal punto di vista di numero di dipendenti, Martina Franca è al primo posto, seguita da Locorotondo grazie alla presenza dell’azienda Giacovelli, agricoltura, che arriva ad avere, da sola, oltre novecento collaboratori. A seguire Happy Casa (Martina Franca), con oltre 860 dipendenti, quindi le confezioni Lerario (produttori del noto marchio Tagliatore) con quasi duecento dipendenti. Al quarto posto Telcom di Ostuni. È facile notare come le aziende che coinvolgono un maggior numero di dipendenti siano quelle impegnate nella produzione (agricoltura e industria). La prima azienda in Valle d’Itria, la Scommettendo srl, coinvolge comunque solo 22 dipendenti.
La forma societaria delle prime cento aziende del territorio della Valle d’Itria è la srl: 84; 10 srl con socio unico; 1 cooperativa; 1 società consortile a responsabilità limitata; 4 spa. In totale, sviluppano un fatturato di 1.491.063.000,00 €.
Il numero maggiore di dipendenti ce l’ha Giacovelli (agricoltura, Locorotondo), con 970, seguito da Happy Casa (commercio al dettaglio, Martina Franca), con 668 e Lerario (confezioni, Martina Franca), con 196, quasi lo stesso numero di Telcom (produzione, Ostuni), che ne ha 192. 180 dipendenti ce l’ha Ciarracò e Ellevu (commercio al dettaglio, Locorotondo), quindi General Trade (commercio all’ingrosso, Martina Franca), con 178. Sarebbe interessante capire quanto di questo lavoro sia stabile.
Il commercio è il settore più numeroso ma anche quello capace di generare più fatturato. Se si considerano i settori di riferimento delle prime cento aziende, il 34% si occupa di commercio all’ingrosso e il 18% di commercio al dettaglio, a fronte di un 24% che si occupa solo di produzione.
In valori assoluti, nel settore commercio si sviluppa un fatturato totale di 862.695.000,00 €, seguito dal gioco d’azzardo (239.366.000,00 €) che però vede un solo esponente (Scommettendo srl, di Ceglie Messapica).
Che il commercio sia l’attività primaria lo dicono anche altri dati. Se si somma il numero delle imprese (tutte) presenti sul territorio dei sei comuni, abbiamo ben 3.962 attività dedicate al commercio (ingrosso e dettaglio), 2.586 aziende agricole, 1.297 imprese edili e 996 servizi di ristorazione. Le industrie sono solo 338.
I dati non sono neutri, ovviamente, ma raccontano di un territorio la cui economia è legata strettamente ad altri luoghi. Il commercio, per sua natura, non produce nulla e se fatto senza innovazione e senza consapevolezza del proprio fare impresa rischia di essere una manifestazione passeggera. Questi dati dovrebbero essere conosciuti a menadito da coloro che progettano il futuro del territorio, perché spesso la percezione del territorio non combacia esattamente con la realtà.
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